Bobby Solo e le canzoni del cuore
Tra le sue canzoni, quella a cui è più affezionato è ovviamente “Una lacrima sul viso”, il brano che lo ha reso celebre in tutto il mondo. “Gli devo tutto”, racconta, citando le incredibili vendite internazionali: 3 milioni di copie in Giappone, 2,5 milioni in Francia, 1,5 milioni in Germania e 1 milione in Brasile.
Ma c’è un altro brano a cui è particolarmente legato: “Non c’è più niente da fare” (1967), perché ha un’anima country. Bobby ha sempre avuto un grande amore per la musica americana e apprezza come, ancora oggi, il country abbia una forte presenza, citando l’ultimo successo di Beyoncé, che ha reinterpretato un pezzo del 1955 di Hank Williams.
Se c’è un nome che ha cambiato la sua vita, è quello di Elvis Presley. “È stato il mio faro illuminante”, confessa. Ma ciò che lo ha davvero affascinato è stato scoprire le influenze di Elvis: non ha inventato da zero il suo stile, ma si è ispirato a gospel, country, blues, rhythm and blues e jazz, ascoltati nelle radio del Mississippi da bambino. Bobby ha seguito la stessa filosofia, costruendo il suo personale percorso musicale.
L’influenza di Elvis e l’amicizia con Little Tony
Tra i ricordi più belli della sua carriera c’è l’amicizia con Little Tony. “Mi ha visto timido e spaventato nel 1964 e mi ha preso sotto la sua ala”, racconta Bobby. Tony era già un idolo, con una Jaguar e un milione e mezzo di dischi venduti in Inghilterra.
Uno degli aneddoti più divertenti riguarda la Cadillac bianca che Tony aveva fatto arrivare dagli Stati Uniti. Mentre era fermo a un semaforo a Trastevere, un ragazzino gli gridò: “Ma dove vai con sto secchio?”, senza sapere di trovarsi davanti a un’auto di lusso.
Un altro episodio memorabile è legato a una cena in un ristorante di lusso a Milano. Dopo aver ricevuto un conto da 500.000 lire, Little Tony, con la sua solita ironia, chiese al direttore: “Mi abbracci!” – “Perché?” – “Perché con questi prezzi non ci vedremo mai più!”
Sanremo e il futuro della musica
Bobby Solo ha vissuto Sanremo in diverse epoche e ne ha visto l’evoluzione. “Non è cambiato solo Sanremo, è cambiato il mondo”, afferma. Oggi i giovani artisti sono belli, talentuosi e con grandi voci, ma secondo lui manca qualcosa di fondamentale: le canzoni memorabili.
“Mi piacerebbe che i ragazzi cantassero brani come Quando Quando, Volare o Io che non vivo senza te”, dice con nostalgia, convinto che la melodia e il sentimento debbano restare centrali nella musica.
Infine, un consiglio ai ragazzi di oggi: ascoltare la grande musica del passato.
“Passate da Frank Sinatra a Dean Martin, da James Brown ad Aretha Franklin, da Elvis Presley a BB King, da Johnny Cash a Willie Nelson. Se lo farete, sarete felici.”
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