Le indagini si sono svolte da agosto a gennaio e hanno coinvolto tutta l’area regolarmente frequentata da pusher e consumatori. Si ipotizza che si rifornissero a Padova.
I carabinieri hanno smantellato una banda di cinque pusher di nazionalità tunisina che incontravano i clienti nelle aree industriali dismesse della città. In quelle stesse zone nell’ultimo anno si sono verificati 14 decessi per overdose.
Per mesi sono stati monitorati circa 30 clienti e le forze dell’ordine hanno ricostruito centinaia di cessioni, principalmente a tossicodipendenti italiani. I cinque spacciatori raggiunti da misura cautelare hanno tutti sui trent’anni, alcuni a loro volta sono tossicodipendenti.
Funzionava così: i clienti contattavano i magrebini, i quali consegnavano le dosi attraverso la recinzione. La vendita dello stupefacente, secondo i militari dell’Arma, valeva una cifra intorno ai 10mila euro al mese. I contatti con altri personaggi già noti alle forze dell’ordine fanno pensare che l’approvvigionamento avvenisse a Padova.