Si allunga di altri due furti la lista dei colpi attribuiti ai 4 albanesi, facenti parti della “banda del foro”, arrestati il 22 ottobre scorso, nell’operazione “hora prima”, con l’accusa di aver messo a segno 40 colpi in un mese, nelle province di Padova, Treviso e Venezia.
Il modus operandi della “banda del foro”
Gli investigatori della squadra mobile veneziana, hanno raccolto altri elementi riconducibili al gruppo, che si è particolarmente distinto per il numero e la rapidità con cui colpiva. Dal modus operandi con cui operava, ha preso il nome della “banda del foto”. Usavano sempre la stessa tecnica per intrufolarsi nelle abitazioni: praticavano un foro con il trapano sulla serratura della porta d’ingresso o sulla chiusura della finestra. La loro base operativa si trovava a Mestre in Via del Gazzato dove tenevano l’attrezzatura: trapani, pinze, tronchesi, guanti. Partivano per le tre provincie Padova, Treviso e Venezia, arrivando a derubare anche 8 abitazioni in una notte.
Come predoni moderni, razziavano, oltre che oro e gioielli, anche capi d’abbigliamento griffati: merce richiesta nei paesi dell’est.