In azione stamane i baschi verdi della guardia di finanza a Bibione. Hanno sequestrato in via preventiva 25 chilometri quadrati di spiaggia a Bibione, su provvedimento del gip di Pordenone per “occupazione abusiva di area demaniale per finalità turistico-ricreative”. Secondo l’accusa mossa dal procuratore di Pordenone, che coordina l’ indagine, due funzionari comunali si sarebbero accordati con un’impresa del veneziano per assicurarle la gestione della spiaggia fino al 2033 in barba ai concorrenti.
Spiaggia di Bibione
In realtà, la società nel mirino della procura era in possesso solo di una concessione temporanea e la procedura di rilascio della concessione del 2011, scaduta a dicembre 2016, è risultata non pubblicata. Pertanto, non avrebbe potuto ottenere l’estensione di ulteriori 15 anni, ossia fino al 2033.
La concessione
L’imprenditore avrebbe ottenuto delle proroghe appunto nel 2016 da due funzionari comunali compiacenti, ora denunciati. Oltre alla non pubblicazione della concessione sarebbe stato usato anche un altro stratagemma per scoraggiare la partecipazione di eventuali concorrenti. La fissazione di un indennizzo di ben 11 milioni di euro, da versare al concessionario uscente, corrispondete al valore dell’azienda secondo una perizia prodotta dalla stessa società uscente.
Tale clausola, secondo gli investigatori, era frutto di un accordo collusivo tra il rappresentante della società uscente, interessato a mantenere la titolarità della concessione, e il funzionario comunale preposto. Non hanno fatto i conti con un concorrente che ha impugnato il bando per ben due volte attirando l’attenzione della Procura.