Nella prima diretta televisiva de “Il Fatto di Luigi Gandi” gli ospiti si sono trovati a parlare dell’ingresso a pagamento a Venezia, bollette e burocrazia. In questo video è intervenuto l’imprenditore Adriano Battistuzzi.
Le parole di Adriano Battistuzzi sull’ingresso a pagamento
“Alla somma dei conteggi che faceva prima l’onorevole Fincato dobbiamo anche aggiungere che comunque, rispetto ad altre realtà locali, un ristorante costa un 50/60/70% in più, anche solo un caffè costa molto di più quindi c’è un’onerosità legata anche al servizio diretto e non a quello indiretto che grava su chi viene a Venezia.
Il problema è che ci stanno dicendo che vogliono mettere questo controllo per controllare e ridurre il flusso turistico a Venezia, ma in realtà è fatto per fare cassa, il motivo è semplice Venezia ha una gestione economica difficile. Tutti i comuni sono in difficoltà in Italia, è un problema che è ormai diffuso su tutto il territorio quindi uno potrebbe domani applicare una qualsiasi tassa per risolvere parte dei loro problemi.
Il fatto è che si aggiungono tasse però i problemi aumentano, i debiti dei comuni continuano ad aumentare, vuol dire che il problema non sta nelle risorse ma sta nel non riuscire a governare queste risorse. Il problema sta negli sprechi, Venezia potrebbe ridurre di gran lunga la spesa che ha per la gestione e per il mantenimento della città andando magari a toccare alcune cose che oggi sono sproporzionate rispetto al servizio che danno. ”
Il problema del trasporto
“Se pensiamo al trasporto sappiamo che il 22% delle risorse della regione Veneto se le consuma la città di Venezia proprio per la difficoltà che ha, è costosissimo il trasporto. Ci sono altri movimenti che girano per la città o in periferia che sono costosi e che non danno un servizio, erano utili 30/40 anni fa ma oggi il mondo sta cambiando, ci si muove in maniera diversa quindi ci sarebbe tutto un procedimento da rivedere anche su quelle che sono le spese che i comuni affrontano e Venezia in quota parte potrebbe andare a toccare anche questi modi di spendere. Visto che Venezia vuol fare da pilota su questi ticket d’ingresso, falli invece sulla spending review, andiamo a ridurre anche le spese e vediamo dove si deve tagliare rispetto a dove vanno mantenuti certi costi.
Sulla storia della ZTL c’è, se vi ricordate, un film Benvenuti al Sud, un paesino sconosciuto che nessuno sa dove sia hanno applicato uno ZTL, si pagava 50 ero per entrare su questo paesino che non offriva niente perchè se l’erano inventato copiandolo dalle città principali in Italia che applicano questa tassa” ha concluso Adriano Battistuzzi.
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