Benno Albrecht: il ruolo delle Università a Venezia

Benno Albrecht, rettore dello Iuav, discute del ruolo delle Università a Venezia e del suo desiderio di raddoppiare il numero di studenti.

Nella sesta puntata di “Venezia Città Stato” si discute del ruolo delle Università a Venezia, insieme al rettore dello IUAV, Benno Albrecht.

L’autonomia è un punto decisivo per affrontare i problemi della città staccandola dal governo nazionale. Se tornassimo alla Serenissima il sistema universitario dovrebbe chiudere, perché allora la Repubblica di Venezia aveva decentrato l’attività di studio verso Padova. Venezia aspira invece a diventare una capitale delle università.

Quando nasce e cosa ha fatto scattare il desiderio di raddoppiare il numero di 30 mila studenti che oggi ci sono a Venezia?

Benno Albrecht, Rettore Iuav

“Quando è un po’ difficile dirlo, perchè noi come università studiamo Venezia da sempre e lo Iuav c’è da cent’anni. Dalla metà del Settecento ci sono studi di architettura a Venezia e da sempre studiamo la città. Studiamo i suoi fenomeni, tentiamo di prevederli e di esserne partecipi”

“Sono stato eletto rettore dello Iuav l’anno scorso e ho presentato un progetto per i miei colleghi, mi è sembrato un dovere quello di condividerlo con la città. Lo Iuav ha molte chance, può dare molto alla città. E’ un luogo di forte progettualità e metterla a disposizione della città mi sembrava necessario. Abbiamo per questo raccolto queste idee, messe in bella e presentate e discusse con ambienti politici e sociali della città. Oggi posso dire che ci sia riscontro rispetto a un programma di questo tipo, e noi lavoriamo in questa direzione”

Effetti economici sulla città e sull’Università di Venezia

Quali sono gli effetti economici più notevoli che un simile progetto può determinare nella città veneziana, intesa come città di mare e di terra?

“Sono molti di diverso tipo. Ci sono indotti diretti e indiretti, le cose principali sono più gente che arriva e che consuma. Però ci sono degli effetti collaterali, indotti molto forti dalla parte economica di quello che un’università consuma. Ma soprattutto è una crescita complessiva dell’intelligenza depositata in un territorio, che riesce poi a creare indotto anche sulla creazione di industrie. Questo è quello che chiamiamo ‘L’effetto Boston’, in una città si creano intorno laboratori, centri di ricerca, attività industriali di alto livello. Vanno a prendere dall’università elementi migliori, le idee migliori. Questo a Venezia ha molte chance, è un fenomeno che possiamo tentare di aumentare in maniera molto forte. Penso che sia una grande possibilità”.

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