Venezia è una città complessa composta da tre città: quella industriale, quella della cultura e quella del turismo. Benno Albrecht parla del rapporto tra IUAV e le altre strutture del polo universitario veneziano. GUARDA ANCHE: Benno Albrecht: almeno 30mila studenti devono arrivare a Venezia
Benno Albrecht, rettore IUAV
“Questi tre layers, questi tre livelli diversi, ovviamente giacciono assieme sul territorio. La capacità progettuale è quella di riuscire a farli funzionare armoniosamente. Per fare in mood che siano virtuosi, che uno amplifichi l’altro e non che sottragga forza. Per questo penso che sia necessario avere un layer forte come quello della cultura e dell’università perchè è un layer costante, molto forte e molto rigido che funge da base sui cui montare sopra le cose”.
“Abbiamo visto in questo periodo quanto il layer del lavoro e della collettività può avere alti e bassi. Quanto quello del turismo può fare alti e bassi. Noi attualmente siamo deboli su questo rispetto agli altri due perciò dobbiamo fortificarlo. Questo è un layer che fortifica gli altri due, non è alternativo a turismo. Può servire di residenzialità e può implementare tutto il mondo del lavoro perchè porta nuove idee e un nuovo tipo di lavoro”.
Le altre strutture e la collaborazione con IUAV
Il polo universitario veneziano non è solo IUAV, ci sono altre strutture a partire da Ca’ Foscari, il Conservatorio, l’Accademia. come interagisce lo IUAV con gli altri?
“Adesso questo è il nostro lavoro, quello della pianificazione, del disegno a grande scala. Noi siamo in stretto contatto con le altre realtà veneziane, pensiamo anche a delle possibilità di federazione rispetto a questo. Stiamo lavorando con Accademia, Conservatorio e Università. E’ una cosa strana in Italia, che questa cosa funzioni. Abbiamo a Venezia anche VIU, che è Venice International University, che è già un’agenzia di internazionalizzazione delle università. Ha 25 altre università che gravitano attorno, in tutto il mondo”.
“Il polo universitario veneziano può essere molto forte lavorando assieme. Diversificato: ognuno con le sue diversità. Noi al nostro interno abbiamo molte diversità. Garantendo le diversità di ognuno, riuscire a lavorare coesi su un grande progetto civico. e questa penso sia la cosa che dobbiamo fare”.