Venezia Città Stato

Benno Albrecht: Venezia culla di innovazione. Lo IUAV

Benno Albrecht spiega perchè raddoppiare il numero di studenti IUAV non solo è necessario, ma è anche possibile.

Analizziamo in questa puntata di “Venezia Città Stato” la struttura dello IUAV veneziano ed i molteplici percorsi di studio con il rettore Benno Albrecht. Cosa si studia in IUAV?

  • architettura
  • urbanistica e pianificazione del territorio
  • design
  • arti visive
  • teatro e arti performative
  • moda

Numerosi anche i corsi di formazione post laurea ed i master.

L’università è un attore vitale per la città, può rappresentare un magnete decisivo capace di attrarre migliaia e migliaia di persone. Questo “magnete” è inserito a Venezia, che ha di per sé una grande forza attrattiva. Raddoppiare gli studenti, da 30 mila a 60 mila, appare come uno sforzo gigantesco. Perchè dovremmo credere che sia fattibile un’operazione di questo tipo?

Benno Albrecht – Rettore IUAV

“Non è gigantesco e non è inverosimile perchè l’Italia ha un deficit di studi universitari enorme rispetto alla media europea. Ha bisogno di raggiungere questi livelli. Perciò ci sarà un movimento del paese verso gli studi universitari per aumentare il tasso di istruzione”

“Venezia ha dei vantaggi rispetto ad un fenomeno di questo tipo. E’ una grande vetrina dove si mostrano i prodotti del mondo, a Venezia vengono mostrate le eccellenze del mondo. Ma Venezia non mostra la propria produzione. Il problema è che noi la vetrina ce l’abbiamo, ma la usiamo molto poco. Perciò noi dobbiamo usarla questa vetrina in maniera molto forte perchè avremmo bisogno di poca pubblicità. Perchè tutti ci conoscono, perciò possiamo puntare ad ambizioni molto alte. Noi possiamo pensare di avere qui dei poli di eccellenza sulle cose più innovative, sulle materie che in questo momento gli altri non stanno studiando. Noi possiamo muoverci in maniera molto più dinamica. Siamo una flotta agile e dobbiamo essere una flotta agile. Siamo barche leggere che possono, come nella storia, lavorare sulla velocità e anticipare il futuro”.

“Venezia storicamente ha sempre anticipato il futuro. Venezia ha avuto una Repubblica. Qui nel ‘700 si veniva a vedere una cosa che non c’era in altre parti: una repubblica. Un luogo dove c’erano le più incredibili libertà. Un luogo di decadenza dove sono iniziati gli studi del restauro e della conservazione del passato. Cosa che non si faceva in altre parti.”

“Un luogo che ha anticipato il futuro anche nei suoi aspetti negativi. Abbiamo cominciato a deturpare l’ambiente, a trasformare l’ambiente per delle industrie inquinanti. Qui per primi abbiamo conosciuto il cambiamento climatico: lo abbiamo visto sulle nostre scarpe e sugli ingressi delle nostre case. Per primi abbiamo visto le possibilità che i sono di raffrontarsi con queste cose. Quindi possiamo affrontare per primi i problemi che sono derivati dal nostro mondo contemporaneo così difficile e così aspro”.

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