Berlato: gli ambientalisti si limitano a predicare, noi lo pratichiamo

Coerenza ed equilibrio sono le parole che emergono da questo confronto

Nuova puntata de “Il Fatto di Luigi Gandi” dal titolo “La nuova agenda 2030: focus su ambientalismo e animalismo”: lo sviluppo sostenibile, i grandi principi generali dell’ambiente della sostenibilità, lotta alla fame del mondo alla povertà e i grandi principi delle nazioni unite. Nel parliamo con Francesca Zaccariotto, assessore del comune di Venezia e l’onorevole Sergio Berlato.

Varie contraddizioni

Sergio Berlato: “Io rispetto tutte le sensibilità. Intanto prima parlavamo della questione della pelliccia sintetica e per produrre una pelliccia sintetica  si usano sostanze chimiche altamente inquinanti. Allora da una parte salviamo la povera vita dei poveri animali che hai allevato per questo e poi si utilizza la pelliccia. Ed è la stessa identica cosa no? Noi andiamo con le auto elettriche qui, ma poi costringiamo la Cina a inquinare tre volte tanto nello stesso mondo. Perchè così noi ci salviamo la nostra coscienza.”

Francesca Zaccariotto: “Basti pensare alle giornate ecologiche Onorevole. Tu fai la giornata ecologica qua che non possono correre determinati mezzi e dopo basta andare a due chilometri e questo non vale più come se l’aria non si muovesse.”

Differenze tra essere ambientalisti per moda e chi invece lo pratica

Sergio Berlato: “Io che mi definisco convintamente ambientalista perchè io so perfettamente e lo dico da cacciatore e da pescatore, lo dico da proveniente dalla cultura rurale. Dico queste cose perchè noi siamo abituati ad essere ambientalisti non per moda, ma per necessità.

Troppo spesso gli ambientalisti si limitano a predicare l’ambientalismo invece noi lo pratichiamo. Perchè di coloro che si professano ambientalisti pochi li vediamo con noi a pulire i prati, i boschi, tenere pulito l’ambiente. Li vediamo molto spesso andare in gita magari con un adesivo sul lunotto della macchina con un orsetto bicolore oppure con il l’upupa che è il simbolo di un’associazione italiana protezione uccelli.

I presunti animalisti

Tanti presunti animalisti quando vanno a fare picnic, vanno là a godersi il territorio e poi lasciano i rifiuti in mezzo al territorio, fanno il giro in barca e poi buttano il sacchetto di plastica in mare. Dobbiamo essere coerenti. Tornando al discorso è giusto o non è giusto lasciare o immettere forzatamente orsi in un ambiente antropizzato è come di liberare i pesci cani davanti a Jesolo o a Venezia.

Le conseguenze dell’immettere animali in un ambiente antropizzato

Se cominciamo a liberare i pesce cani a Jesolo o Caorle, qualcuno verrò sbranato come Andrea Papi. Siccome bisogna dare agli animali la possibilità di recuperare e riappropriarsi del loro territorio allora perchè non mettiamo qualche alligatore o qualche leone e qualche tigre.

Dobbiamo garantire quell’equilibrio di cui io parlavo. Non ho mai parlato della necessità di sterminare gli orsi, i lupi o i cinghiali si. Perchè i cinghiali sì ed il lupo no? Qual è la logica? Allora il cinghiale sì perchè è brutto e cattivo, l’orso no?

Luigi Gandi: “Il cinghiale in quelle zone là, fa danni al prosecco.”

Sergio Berlato: “Bisogna essere obbiettivi”.

Zaccariotto: “Il cinghiale è sulle strade a Roma.”

Sergio Berlato: “E quindi il cinghiale come facciamo? Lo spaventiamo oppure lo spaventiamo a morte? Se ci sono troppi cinghiali, qual è il metodo?

Esempio delle nutrie

Francesca Zaccariotto: “Facciamo l’esempio qua da noi delle nutrie, io da ex presidente della Provincia, ho dovuto occuparmi seriamente del problema delle nutrie che non potevano essere abbattute e distruggevano gli argini.”

Sergio Berlato: “Ma allora siamo d’accordo sul fatto che se le nutrie non vengono abbattute devastano le nostre colture agricole. Scavano le loro tane sugli argini del corso d’acqua che rendono vulnerabili le piene. Siamo convinti del fatto che animali che arrivino a 15 o 17 chili siano se attraversano la strada, ti fanno fare incidenti. E le nutrie come ogni altro roditore, tra cui i topi, sono portatrici di leptospirosi, che è una patologia mortale per le persone, se non viene presto diagnosticata e curata.”

Luigi Gandi: “E le pantegane, addirittura hanno invaso l’isola di Poveglia, hanno mangiato i gatti. Sono diventate talmente forti e grandi che sono dovuti intervenire i cacciatori per ucciderle.”

Berlato: “Ma se siamo entrati nell’ordine di idee che la nutria per contenerla, bisogna abbatterla, perchè la nutri sì ed il lupo che mangia le persone no? Qual è la coerenza?”

Francesca Zaccariotto: “Abbiamo parlato di equilibrio, non mi potete mettere l’orso al pari della pantegana.”

Qual è la coerenza?

Sergio Berlato: “E non sono essere senzienti anche le pantegane? Se l’idea animalista è che ogni essere senziente deve essere rispettato ed ha lo stesso diritto delle persone, perchè vi arrogate il diritto di dire le pantegane si vanno abbattute e gli orsi pericolosi per l’uomo no? Qual è la coerenza? O rispettate tutti gli animali oppure se entrate nell’ordine di idee che anche gli animali vanno gestiti, l’unico modo è quello di potare la popolazione, garantendo un equilibrio tra le varie specie di fauna selvatica e tra la fauna selvatica e le attività umane.

Non c’è altro modo, tutto il resto è filosofia, ideologia. O siamo coerenti ed obbiettivi ed abbiamo lo stesso metodo da gestire o altrimenti se prende piede la convinzione che ha più diritto di vivere un uccellino piuttosto che un bambino, allora l’ideologia diventa pericolosa. E molti di questi che portano avanti ideologia animale ambientalista sono socialmente pericolosi, perchè professano questa convinzione.”

Riflessioni finali

Luigi Gandi: “Eppure Greta Thunberg e tutto il movimento mondialista va verso questa filosofia del vogliamoci bene e proteggiamo gli animali, stiamo attenti qua e là. Alla fine i grandi meriti vanno tutto verso questa direzione.”

Francesca Zacariotto: “Bisognerà, però, fare delle riflessioni sul problema dell’ambiente o no?

Luigi Gandi: “Questo sì, dopo mi devi spiegare so che il sindaco di Venezia vuole farne la capitale mondiale della sostenibilità e noi a Dubai saremo coloro che daranno le pillole informative su Venezia in lingua inglese ed anche in veneto, perchè sono fiero della mia lingua agli Stati Uniti d’America. è importante avere un rapporto con gli americani. Andremo là perchè dobbiamo promuovere questa città internazionale al mondo e chi meglio lo può fare se non la televisione di Venezia.

Lo faremo noi anche perchè abbiamo un editore con ottimi rapporti e tra poco intervisteremo l’ambasciatore americano perchè pochi sanno che noi con la Serenissima, abbiamo riconosciuto per primi gli Stati Uniti d’America e la Costituzione americana riflette quella veneta. Quindi noi abbiamo un rapporto da recuperare con questo governo.”

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