Nuova puntata de “Il Fatto di Luigi Gandi” dal titolo “La nuova agenda 2030: focus su ambientalismo e animalismo”: lo sviluppo sostenibile, i grandi principi generali dell’ambiente della sostenibilità, lotta alla fame del mondo alla povertà e i grandi principi delle nazioni unite. Nel parliamo con Francesca Zaccariotto, assessore del comune di Venezia e l’onorevole Sergio Berlato.
Sergio Berlato: “Tornando alla questione di come approcciarsi a queste tematiche, allora è anche sbagliato partire dal presupposto che un animale se è brutto e grosso può essere abbattuto ed un animale più piccolo e più bello magari deve essere salvato. In realtà, la fauna selvatica va gestita, allora bisogna garantire un equilibrio tra le varie specie di fauna selvatica.
Esempio del problema della fauna selvatica
Per esempio, noi abbiamo una presenza abnorme di gabbiani reali in laguna veneta. L’eccessiva presenza di gabbiani reali sta facendo scomparire tutta una specie di fauna selvatica. Anche particolarmente protette ed in via di estinzione per altri motivi.
Questo proprio perchè il gabbiano reale mangia uova e piccoli nati di tutte le specie. In tutto il mondo, il gabbiano reale è oggetto di piani di contenimento proprio per evitare l’eccessiva presenza di questa specie possa annientare le altre specie e qui sono animali intoccabili.
Gestione fauna selvatica
“Tutta la fauna selvatica deve essere gestita stabilendo qual è il livello massimo di presenza sopportabile del territorio. Dopodiché come l’albero da frutto che per fare in modo di continuare ad avere frutti rigogliosi, deve essere oggetto di continue manutenzioni. Deve essere tenuto libero dalle armi infestanti, si deve irrigare quando serve, ma soprattutto potato.
Chi pensa di fare male alla pianta potando qualche ramo, non ha idea di come si faccia a garantire della tutela della pianta stessa. Perchè se la pianta non è oggetto di manutenzioni e potatura, fatta da mani esperte, la pianta dà frutti sempre più striminziti e poi non ne dà affatto e la pianta stessa corre il rischio di morire infestata dalle armi infestanti.
La fauna selvatica stessa cosa. Si stabilisce un equilibrio quindi di alcuni soggetti appartenenti a questa specie ce ne possono essere tanti fino a lì e se ce ne sono troppi bisogna potare per garantire un equilibrio tra le varie specie di fauna selvatica e le attività antropiche” ha detto Berlato.
Conseguenze della presenza di troppi lupi ed orsi
Se ci sono troppi lupi ed orsi sul territorio scompaiono i pastori, gli allevatori ed i malghesi e chi è che va a tenere puliti i nostri prati ed i nostri boschi in montagne ed in collina se non queste persone e nessuno che si professa ambientalisti andrà a falciare i prati o quant’altro.
Quindi se noi vogliamo la tutela del territorio perchè dopo il territorio abbandonato è vittima del degrado ed il degrado poi provoca frane smontamenti ed incendi. Così l’intera collettività deve pagare dei costi che sono mille volte superiori. In fauna selvatica vi è la più alta presenza di lupi in Europa , circa 6000 censiti in continua espansione e ciò comporta che qui c’era un animale presente che è sparito. Ho una ricca serie di documentazione di aggressioni di lupi e non dobbiamo dirlo perchè altrimenti non vengono più i turisti.
Problema per l’economia
In Trentino quanti saranno i turisti che adesso che sanno ci sono 200 orsi a prendersi una settimana di vacanza in per andare a funghi in mezzo ai boschi o a fare trekking con il rischio di essere sbranati?
L’economia di quel territorio da chi sarà garantita, da chi dice che bisogna mantenere gli orsi oppure i lupi in Trentino” ha concluso Sergio Berlato.
Luigi Gandi: “ho corso dietro Pietro Farage, al parlamento, c’era Tajani, lui scappava, gli ho messo la mano all’ascensore incitandolo a venire per intervistarlo”
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