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Biglietto unico: parla Renzo Mazzaro

Il punto della settimana di Renzo Mazzaro. L'argomento con cui se la prende oggi è il biglietto unico

“Parliamo del biglietto unico. Introdotto dalla regione Veneto questa settimana per due città in modo sperimentale, Verona e Venezia. Per i collegamenti tra i due capoluoghi. Un piccolo argomento in un momento in cui si parla di guerra e grossi problemi che ne derivano. però a suo modo è un piccolo risparmio energetico. Dovremmo accogliere questo biglietto unico come se fosse un amico, addirittura un parente di cui si sapeva che esisteva ma non l’avevamo mai visto.

Biglietto Unico

Del biglietto unico si parla nella regione Veneto almeno dagli anni ’90. Non è mai stato introdotto però. Ad esempio , all’epoca, l’assessore Renato Chisso che si occupava di trasporti diceva: “che interesse ho io a introdurre un biglietto unico che  è la somma dei costi delle singole tratte se non ho uno sconto, un vantaggio, una riduzione. Faccio soltanto un lavoro di tesoreria unica che non mi serve.” Per la verità a qualcosa sarebbe servito. Come per gli sciatori con lo skypass. Non fanno la coda tutte le volte se sono dentro al giro del SuperSky non fai la coda perchè cambia gestore della funivia. Quindi un a semplificazione per gli utenti e un risparmio di tempo si sarebbe potuto fare. Non è mai stato fatto.

I risparmi

Ora arriva la Giunta Zaia con l’assessore Elisa De Berti che introduce il biglietto unico. Il quale è una tesoreria, ne più ne meno, come avrebbe voluto fare l’assessore Chisso. Ciò nonostante, propone risparmi dal 15% al 36% della somma dei costi delle singole tratte. Come mai sono riusciti a fare questo risparmio? Semplicemente con uno sconto, come fanno i negozi sotto le feste.

Hanno convinto le società, e le stesse si sono convinte, che con questo sistema possono aumentare gli utenti dei mezzi pubblici e quindi aumentare i guadagni. Ne consegue che possono permettersi di fare qualche sconto. Ora noi altri utenti potremmo chiederci in più se soltanto grazie al buon cuore degli amministratori delle società che hanno in concessione il trasporto pubblico si riesce ad arrivare a sconti del 36%, quanto potrebbero diminuire i costi per gli utenti se si arrivasse ad una tariffa unica.

Cioè se le società di trasporto lavorassero in bacini, come dice la legge, non inferiori a 50.000 abitanti. In modo da avere un’utenza tale che consenta di contenere i costi e quindi contenere anche le tariffe. Una domanda per la quale bisognerebbe eliminare un po’ di società e quindi sfoltire un po’ di poltrone. Operazione molto fastidiosa per chi ci siede sopra. Motivo per il quale c’è ancora tanta strada da fare” ha detto Renzo Mazzaro.

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