Il business delle slot machine nel mirino della Guardia di Finanza di Venezia. In 21 locali controllati, 11 hanno violato la legge ai danni degli utenti.
I furbetti delle slot machine
Un bar nella zona di Portogruaro con ben 32 apparecchi teneva i dispositivi accesi tutto il giorno, senza rispettare la fascia oraria di interruzione quotidiana. Per non farsi scoprire aveva oscurato le vetrine con dei pannelli. Una violazione che al titolare è costata tantissimo, 80.000 Euro. In un altro bar sono state trovate sedute davanti ai videogiochi che sono vietate dalla legge per ridurre il tempo di permanenza. Complessivamente, nei bar, nei ristoranti, sale slot e tabaccherie che hanno violato la legge sono state emesse sanzioni per 100.000 Euro.
Le slot machine
I blitz della Guardia di Finanza, per gli operatori sociali che si occupano di recuperare persone che soffrono di ludopatia, non bastano. Queste macchine sono costruite per attirare l’attenzione e creare dipendenza, non esistono mezze misure. Ecco perché la retorica del “Gioco responsabile” è priva di senso. La soluzione sarebbe eliminarle, dati i numeri di giocatori in Italia.
I dati del gioco d’azzardo
Secondo i dati dell’osservatorio gioco d’azzardo del 2021 di Nomisma, una persona su quattro di più di 65 anni ha giocato d’azzardo almeno una volta nella vita. Il 16% lo fa con una frequenza almeno mensile. Il gioco, inoltre, è un’abitudine consolidata da almeno 10 anni per 6 giocatori su 10. Il 12% ha sviluppato un approccio problematico. Le vittime più frequenti sono gli anziani, che dilapidano le loro pensioni. Ma quando, nella rete della dipendenza ci finiscono i minori, che non hanno una fonte di reddito, i debiti contratti finiscono per avere forti ripercussioni sulla famiglia. Anche per questo, i controlli delle fiamme gialle hanno riguardato l’offerta illecita di scommesse tramite forme legali di intermediazioni e il gioco minorile.
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