Sequestro di merce contraffatta, il traffico internazionale minaccia Made in Italy
La polizia di frontiera ha fatto aprire i portelloni a molti camionisti provenienti dall’estero. Davanti ai militanti della confederazione, hanno sequestrato: un carico di anguille provenienti dal Baltico, destinati a Chioggia. Una partita di uva apirena, proveniente dall’India e destinata all’Emilia-Romagna, senza indicazioni in italiano.
Ancora, hanno sequestrato ortofrutta sfusa, dal Nord Europa, senza etichette; formaggio fresco prodotto all’estero ma già etichettato come italiano. Avocado proveniente dal Brasile e dal Sudafrica, senza indicazioni di tracciabilità. Tutta merce che era pronta a diventare Made in Italy in Sicilia.
Per finire, sono state confiscate anche cosce di suino già pronto al consumo, non marchiate e destinate al Nord Italia. C’era il ragionevole dubbio che sarebbero state poi marchiate come prosciutti a denominazione.
Il sospetto di un mercato di frode
Sono stati soddisfatti, dunque, gli organizzatori della manifestazione. Infatti, come ciliegina sulla torta, hanno segnalato di aver scoperto che, appena iniziati i controlli, si è formata una lunga coda di camion prima della frontiera. Erano in attesa delle ore 17.00, ossia l’ora della sospensione del servizio delle forze dell’ordine, cosa che poi si è dissolta durante la notte, quando è ripreso il transito dei mezzi.
La Coldiretti ha avanzato il sospetto che esista un mercato di frode gestito dalle organizzazioni malavitose.
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