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Brugnaro: 110 nuovi progetti approvati per Mestre

Luigi Brugnaro ci parla di 110 nuovi progetti approvati sul territorio di Mestre, della sua opinione sul referendum di Settembre e della Cgia di Mestre.

Il Sindaco del Comune di Venezia, Luigi Brugnaro, ha dichiarato che, in Giunta Comunale, sono stati scelti 110 progetti su 588 proposti da privati, grazie al bando per il piano degli interventi.

Il bando è allargato a tutte le categorie con l’obiettivo di portare posti di lavoro grazie ad investimenti di privati per progetti utili. E’ stata chiesta la presentazione di schede tecniche e in base a quelle sono stati scelti i progetti più adatti. I progetti andranno ulteriormente affinati per arrivare alla loro forma definitiva ed essere nuovamente presentati in Giunta Comunale per l’approvazione definitiva.

Gli investimenti dei privati per i 110 progetti scelti sono intorno agli 800 milioni di euro e il Comune, senza spendere niente, dovrebbe ricavare circa 35 milioni di euro oltre ai circa 1300 posti di lavoro sani. I progetti inoltre andranno anche ad agire su zone degradate, migliorando la vivibilità della città.

Brugnaro si esprime nuovamente contrario al referendum separatista di Settembre sottolineando il fatto che, oltre ad essere scorretto e non legittimo, un’ eventuale separazione rallenterebbe e causerebbe danni a tutta la città per un lungo periodo di tempo prima che la situazione si stabilizzi. Dichiara, inoltre, che se Venezia e Mestre daranno prova di unità, durante il referendum, dovranno essere ascoltate maggiormente al livello nazionale.

Trovandosi nella sede della Cgia di Mestre, il Sindaco ci parla della stessa sottolineando che esistono molte attività sul territorio, alcune decidono di crescere mentre altre decidono di rimanere piccole ma entrambe le scelte vanno rispettate, essendo tutte senza eccezione parte dell’ossatura del paese.

Il Sindaco Brugnaro esprime anche la sua indignazione per gli attacchi legislativi ingiustificati che l’Amministrazione riceve, affermando che siano solo negativi per il progresso, costringendo, per esempio, le opere già in corso a doversi interrompere, causando gravi danni alla città.

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