In queste ore le navi si stanno rifiutando di passare attraverso il canale di Suez perchè hanno paura. Il 2024 sarà un anno che rischia di cambiare di nuovo la prospettiva e il modo di vedere il mondo.
Crisi di Suez: le implicazioni sul traffico marittimo
Luigi Brugnaro: “In questo momento ci sono queste due guerre alle porte dell’Europa: una in Ucraina e una in Palestina con gli israeliani che sono feriti terribilmente da un’azione che non è neanche criminale, è di sterminio. Però questa situazione in Medio Oriente ha messo in moto un’idea di destabilizzare l’area. Ci sono una serie di bande di ribelli, di pirati che hanno cominciato a tirar missili sulle navi. Già avevamo il problema del traffico con l’Ucraina perchè il corridoio è stato chiuso, qualche nave passa, qualche no.”
“Per noi il corridoio con il Mar Nero è uno dei corridoi storici per l’approvvigionamento del grano, ma anche di altre materie prime importanti, per le nostre acciaierie per esempio. Adesso con questa crisi, che chiamerei “la crisi di Suez”, ma è di fatto della rotta che arriva dalla Cina. Alcune navi hanno già avuto gli ordini di passare dal sud dell’Africa. Sono 10 giorni in più di navigazione e molto probabilmente quelle navi non entreranno più nel Mediterraneo. Sceglieranno altri porti, forse i porti a nord Europa.”
Brugnaro incoraggia i giovani a essere protagonisti del cambiamento
“Noi dobbiamo immaginare che la nostra possa essere una visione che di fronte all’ennesima crisi non voluta e da noi non gestibile, può far scattare il senso di paura, di rassegnazione, di abbandono. Addirittura tanti ragazzi cominciano a pensare di andar via dall’Italia perchè non conviene, perchè fuori “il giardino del vicino è sempre più verde”.
Io invece sono uno di quelli che dice no. Di fronte a queste situazioni di difficoltà, e ne abbiamo avute veramente tante ed essendo a Natale non mi sembra il caso di elencarle tutte, noi ci siamo, resteremo, siamo presenti. Di fronte a queste crisi, possiamo addirittura rilanciare. Di fronte ad una crisi, cambiano gli scenari.”
“Il nostro porto può prendere la parte buona di questa situazione e, siccome sarà più dura, può muoversi di più di quello che faceva prima per guadagnare mercato, per andare a portare via dei clienti ad altri porti, ad altre situazioni. Dobbiamo diventare più efficienti, ancora più rapidi nelle decisioni.
Paradossalmente ti fa proprio capire che la velocità di reazione è anche il clima di unità, di coesione tra tutti noi, al di là delle convinzioni politiche che ci hanno sempre diviso come se fossimo alla partita di calcio. Si possono tranquillamente tifare due squadre diverse, ma poi nella vita normale ci si può dare il cinque, tendersi la mano, pensare che siamo a Natale.”
Il sindaco affronta il futuro con ottimismo
“Natale è l’idea della nascita e allora noi possiamo pensare che ogni anno, possiamo rinascere. Questa è l’idea che devono avere le persone. Le persone che sono in difficoltà, non soltanto quelle economiche, ma anche quelle intime, personali, familiari, lavorative, di ogni genere, devono sapere che quelle difficoltà saranno e devono essere temporanee, momentanee. Non dobbiamo arrenderci all’idea che se abbiamo un problema, è finita. Se ho un problema, mi alzo e lo risolvo. Questa è la storia di Venezia. Noi dobbiamo prendere da un problema, da una critica, da una situazione tirar fuori la parte più bella di noi.”
“Di fronte a questa crisi internazionale, ma anche a questa crisi che spesso è dei valori, pensiamo a quello che è successo, a questi omicidi che non si riescono a capire, alle donne che vengono ammazzate per nulla, delle follie che sono soltanto la punta dell’iceberg di una situazione di malessere generale, penso che di fronte a queste difficoltà profonde dobbiamo reagire e dobbiamo diventare migliori perchè dentro di noi c’è tantissima forza.
Dobbiamo saper parlare con le persone che vengono dal resto del mondo con molta decisione, facendo regole, dando principi, valori e in cambio vivendo assieme con amicizia e fraternità con tutti. Questa è l’idea del leone aperto di San Marco. Quando qualcuno viene in pace in questa città, assieme lavoriamo, rischiamo, perdiamo e vinciamo, ma assieme, con l’idea di comunità. Questo è il pensiero che a Natale va detto.”
“In questo momento sarà bene che tutti, anche in famiglia, in momenti di riflessione, di gioia, anche di relax per chi ha lavorato tanto, facciano delle riflessioni. Ripartiamo con l’idea del nostro Natale. Ripartiamo con grande decisione perchè questa città dimostri ai bambini che noi abbiamo bisogno di loro. Loro devono sentire che i giovani sono importanti.”
L’augurio di Brugnaro per una Venezia più forte, amichevole e solidale
“L’augurio è quindi di avere forza, di essere più amici, di dire un ciao di più, un grazie di più e un augurio di sentirsi ancora più veneziani, veneziani metropolitani, come ha dimostrato l’altro giorno quel Mantegna, nato a Piazzola sul Brenta, che ha fatto grande questa Venezia metropolitana che arrivava dal mare alla montagna. Va dal mare a quella collinetta che ha il leone di San Marco, la bandiera di Venezia, con queste fortificazioni, quest’idea di città, Stato del mare e Stato di terra.”
“Questa città potrebbe dare un grande contributo a tutto il nostro Paese e a tutta l’Europa. Venezia sta rinascendo grazie ai veneziani, grazie alle persone che si vogliono bene e che ci vogliono bene. Buon Natale a tutti, Buon Natale alle persone che il giorno di Natale staranno lavorando e Buon Natale alle persone che non mollano mai.”
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