Brugnaro: dalla parte di Draghi nella crisi di governo

Nelle ore in cui il governo Draghi sta vivendo una crisi, il Sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro avvia il tesseramento del suo partito.

Nelle ore in cui il governo Draghi sta vivendo una crisi da cui sembra che difficilmente ne uscirà, il Sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro avvia il tesseramento del suo partito “Coraggio Italia”. Orfano di Toti, ma deciso a fare da solo e più agguerrito che mai.

Ed è da leader di “Coraggio Italia” che prende posizione sulla crisi.

Luigi Brugnaro, Sindaco di Venezia e leader di “Coraggio Italia”

“A me sembra che sia iniziata la campagna elettorale. A qualcuno non frega niente del presente e degli italiani. Noi pensiamo che le imprese ed il mondo del lavoro abbiano bisogno di rispetto e debbano essere ascoltati. Bene ha fatto il presidente Draghi a convocare le parti sociali. Bene che allarghi il più possibile il dibattito a tutte le rappresentanze sociali, anche delle categorie. A tutti quelli che al tavolo non c’erano”.

“Fa bene ad occuparsi delle persone che sono in difficoltà. Però è proprio rilanciando le imprese che hanno futuro e prospettiva che riusciamo a costruire i posti di lavoro. Non possiamo pensare all’assistenzialismo perenne. Dobbiamo immaginare un Italia che alza la testa con orgoglio, dignità e grande fratellanza”.

Nell’aprire le iscrizioni in tutto il paese, Luigi Brugnaro ha dovuto spiegare le ragioni del divorzio con Giovanni Toti, uno dei fondatori. Con cui aveva calcolato di poter raggiungere il 20% dei voti.

“Io ho dovuto cominciare con quello che ho trovato. Ho trovato un gruppo di bravissime persone con cui adesso ci siamo lasciati perchè fatico a non essere un pratico. Io non riesco a fare manovre partitiche o alleanze strane. Sono molto diretto e poco politico. Io sono abituato a raccontare esempi di cose fatte. Spero che le esperienze: calare il debito, guardare al futuro dei bambini, riuscire ad immaginare un’Italia diversa fra 30 anni. Non domani o alle prossime elezioni politiche. Questo credo sia un partito”.

“Mi rendo conto che probabilmente è anche un sogno, però lo voglio proporre. Poi saranno i cittadini a vedere se siamo sinceri. Possiamo dimostrare che quello che diciamo qui lo abbiamo fatto, penso si possa fare in tutta Italia”.

A questo punto si tratta di capire a quale elettorato punta il partito che si colloca nel centro-destra, ma in un contesto in continuo movimento.

“Coraggio Italia”, l’elettorato

“Sono quelle persone che fanno parte dell’elettorato fluido. Come lo ero io fino a oggi che prenderò la tessera di un partito. Io non ho mai avuto la tessera. Faccio il sindaco gratis, per volontà. Penso a tutti i movimenti civici che ci sono in Italia, a tutta la gente che è stata delusa dai vari partiti che non va più a votare”.

“Penso alle persone che cambiano idea continuamente. Pensate: il 30% a Berlusconi, il 30% a Renzi, il 30% a Grillo. Poi manca sempre un pezzo che è la realtà, la concretezza. A quella gente, al mondo del lavoro, alle persone, ai papà e mamma di famiglia che tutte le mattine si alzano e vanno a lavorare. Hanno ormai incertezza, hanno paura, non sanno il futuro come sarà. Siamo in una grande crisi, dovuta dalla pandemia, da componenti esterne. Non c’è cattiveria però penso che dobbiamo progettare con proposte concrete”.

“L’abbiamo dimostrato. Si può fare. Abbiamo abbassato a Venezia il debito pubblico facendo un efficientamento della macchina burocratica. E’ un mostro la burocrazia in Italia. Va conosciuta e combattuta con l’efficientamento. Dobbiamo immaginare cose nuove e dare tanto spazio ai giovani”.

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