Bufera giudiziaria per Brugnaro: 22 indagati

Le indagini che coinvolgono il sindaco di Venezia e il suo gabinetto proseguono, anche alla luce di un'intercettazione telefonica di marzo 2023 tra Brugnaro e l'assessore Renato Boraso

Si va avanti il giorno dopo la bufera giudiziaria per Brugnaro e Ca’ Farsetti, quindi l’assessore alle infrastrutture e alla mobilità Renato Boraso, alcuni dirigenti e il sindaco di Venezia con il suo gabinetto.

Le accuse della magistratura e la reazione di Brugnaro

È lo stesso Brugnaro che dà l’indicazione alla sua maggioranza. Il primo cittadino ha insomma deciso di tenere la barra dritta davanti a chi, chiedendogli le dimissioni, gli chiedeva di invertire la rotta. Anche se oggi non si è presentato in consiglio comunale.

Le accuse di corruzione, di turbativa di libertà di incanti, concussione, autoriciclaggio e false fatturazioni, in concorso a 22 indagati di cui 15 raggiunti da misure cautelari, fanno tremare la giunta Brugnaro, ma non crollare, almeno per il momento.

L’intercettazione di marzo 2023

Il futuro dell’amministrazione comunale di centro destra sembra legato ad un’ intercettazione che risale al 17 marzo 2023. In quei momenti, nell’isola del Tronchetto il sindaco ha un colloquio telefonico con Boraso. “Tu non mi ascolti, tu non capisci… mi stanno dicendo che tu domandi soldi, tu non ti rendi conto, rischi troppo… Se io ti dico di stare attento, ti devi controllare.”

Il colloquio è citato nell’ordinanza del GIP ed è definita fondamentale dagli inquirenti. Ora si tratta di attendere e vedere cosa emergerà dagli interrogatori e dalle perquisizioni della Guardia di Finanza a casa di Boraso e nell’abitazione e nell’ufficio di Derek Donadini (vicecapo gabinetto di Brugnaro). Il sindaco è indagato per corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio in concorso, con Morris Ceron, direttore generale del Comune, e Donadini, considerato il gestore della società “Porta di Venezia”, proprietaria dei 42 ettari ai Pili, e in capo ad un blind trust per vicende non recenti (ha dichiarato Bruno Cherchi) ma che la Procura vuole chiarire.

La risposta della politica

C’è però, al di là del proseguo dell’inchiesta giudiziaria, la questione politica. Nell’intercettazione il sindaco avverte Boraso di stare attento, lo mette in guardia da quello che si dice di lui. I partiti di opposizione avrebbero voluto una presa di distanza, così come, forse, la Procura.

A proposito, interviene così Monica Sambo, consigliera comunale d’opposizione del PD: “E’ stata una giornata tumultuosa quella vissuta oggi a Ca’ Farsetti. Forze di opposizione e di maggioranza sono state impegnate in riunioni e un gruppo di manifestanti ha invaso la sala consigliare prima della seduta. In apertura è stato letto un messaggio del sindaco che annuncia che è il primo a voler intervenire in per chiarire a tempo debito”

“Ad ogni modo la vicenda giudiziaria è di una gravità inaudita. Le parole intercettate del sindaco poi sono inaccettabili non solo dal punto di vista giuridico – sulla valutazione delle responsabilità se ne occuperà la magistratura – ma dal punto di vista morale e politico.”

 

 

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