Abbattuto l’autovelox a Santo Stefano di Cadore dove è stata uccisa la famiglia veneziana
L’ultimo attentato è stato registrato a Santo Stefano di Cadore lungo la strada dove il 6 luglio scorso una donna tedesca di 33 anni, Angelika Hutter, ha ucciso una famiglia di Favaro Veneto. Quell’apparecchio non era servito per fermare la donna che si trova ora in carcere ed è stata raggiunta da un TSO per aggressioni contro le guardie carcerarie, ma magari era servito ad inibire a qualcuno la voglia di pigiare sull’acceleratore in pieno centro. Il palo, invece di essere segato, è stato rimosso mettendo mano ai bulloni.
Identificato un Fleximan in Piemonte
Il sedicesimo abbattimento è il secondo nella Provincia di Belluno. Il primo ha riguardato il dispositivo che vigilava il transito sul Passo Giau. Polizia e Carabinieri stanno cercando il Fleximan che ha dato la stura al fenomeno nel Veneto e poi gli emulatori. L’unico finora identificato è l’operaio piemontese che non ha usato il flessibile, ma ha divelto la struttura che sosteneva 2 autovelox. Dovrà risarcire 2000 euro. Sembra agisse da solo.
Sicurezza stradale o cassa comunale?
Tutto è iniziato nella notte tra il 18 e il 19 maggio 2023 a Rovigo. Da allora ha colpito nella provincia ben altre 7 volte. In gennaio ha fatto una fuga in Emilia Romagna e poi a Cremona. Poi è tornato nel Veneto a Padova. Intanto si infiamma il dibattito sui Comuni accusati di voler fare cassa anziché tutelare la sicurezza della circolazione.
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