In occasione della Giornata nazionale del Mare, si è svolta sulla spiaggia del Lido di Venezia la “Caccia al Tesoro del Campanile di San Marco”, dedicata ai bambini delle scuole del territorio. Compito dei piccoli ricercatori è stato quello di cercare in riva al mare i “tochetini”, cioè i pezzettini di mattone del “Paron de Casa” crollato nel 1902.
La mole di pietra avanzata dal crollo del Campanile di San Marco, infatti, era stata scaricata in mare, ad eccezione dei pezzi più preziosi, che erano stati portati a Palazzo Ducale.
Caccia al Tesoro del Campanile di San Marco
Alla manifestazione dell’11 aprile sono intervenuti la presidente del Consiglio comunale di Venezia, Ermelinda Damiano, l’assessore comunale all’Ambiente, Massimiliano De Martin, il presidente della Municipalità di Favaro Veneto, Marco Bellato, di Lido Pellestrina, Emilio Guberti, di Marghera, Teodoro Marolo, e altri.
La giornata si è svolta con la collaborazione di Actv, Autorità Portuale, Procuratoria San Marco, Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Venezia, Università Ca’ Foscari Venezia, Guardia Costiera. Vi hanno preso parte gli scolari delle classi quarte dell’Istituto comprensivo Dante Alighieri Scuola Renier Michiel, Istituto Cavanis Scuola paritaria, Istituto Caburlotto, Istituto comprensivo Ugo Foscolo Scuola Di Cocco, Istituto comprensivo Ugo Foscolo Scuola Vivarini, Istituto comprensivo Filippo Grimani Scuola Grimani, Istituto comprensivo Francesco Querini Scuola Querini, Istituto comprensivo Cristoforo Colombo Scuola Colombo, Istituto comprensivo Ilaria Alpi Scuola Collodi.
Ermelinda Damiano, Presidente del Consiglio comunale di Venezia
“Vogliamo ringraziare tutti gli organizzatori. E ringraziamo soprattutto voi bambini per il vostro impegno e la vostra determinazione. Oggi parliamo di cultura e di tradizione ma anche di ambiente e sostenibilità. E’ una giornata importante perché è la Giornata nazionale del mare. Sappiamo quanto voi bambini, che siete il nostro futuro, amate e rispettate l’ambiente marino. Ci troviamo in una spiaggia bellissima. Quando farà più caldo, spegnete i telefonini e venite a passare una bella giornata al mare con i vostri genitori. Ne saranno sicuramente felici,” ha detto Ermelinda Damiano.
Diego Colaon, Archeologo Università Ca’ Foscari
“Oggi piccoli topografi crescono, a caccia dei frammenti che il mare ci restituisce. Non solo i frammenti del campanile di San Marco, ma di tutto quello che scarichiamo, e che abbiamo scaricato nel passato, nel mare. Stiamo imparando anche noi archeologi un rapporto diverso con la spiaggia che non avevamo forse calcolato bene fino ad oggi. Quindi, è una miniera di informazioni. E ringraziamo il progetto “El Paron de Casa” che ci ha permesso di immaginare un nuovo modo di fare ricerca,” ha ringraziato Diego Colaon.
I 9 mosaici artistici
Gli alunni suddivisi per classi hanno percorso in lungo e in largo un tratto di spiaggia. Questa era dotato di appositi cartelli informativi per l’educazione allo sviluppo sostenibile. Guidati dai giovani tutor e reporter dell’Istituto Marinelli Fonte Engim Veneto, assieme agli esperti della Soprintendenza e dell’Università Ca’ Foscari, i bambini hanno raccolto una buona quantità di materiali.
Con questi, i bambini realizzeranno 9 mosaici artistici. I mosaici misureranno 45 centimetri di base e 60 di altezza. Saranno montati su tavole in legno e saranno poi ricoperti da pregiati tessuti veneziani. Le 9 composizioni faranno bella mostra su appositi cavalletti in Piazza San Marco il prossimo 26 maggio alla festa finale delle scuole.
La creazione dei mosaici rientra tra le attività del progetto culturale educativo ideato da Vittorio Baroni, “El Paron de Casa”, nome affettuoso del Campanile di San Marco. Il progetto propone iniziative, eventi, pubblicazioni e produzioni dove cooperano oltre 40 realtà tra istituzioni, autorità, enti, scuole, organizzazioni, sponsor e supporter.
Vittorio Baroni, autore e coordinatore del progetto “El Paron De Casa”
“Il mare del Lido di Venezia da qualche anno sta facendo emergere il tesoro storico del Campanile di San Marco, chiamato affettuosamente dai veneziani ‘El Paron De Casa’. Ciò accade in particolare quando si verificano forti mareggiate amplificate dall’effetto della nuova lunata del Mose. Questo ha deviato le correnti smuovendo il fondo sabbioso del litorale,” ha spiegato Vittorio Baroni.
La mascotte del progetto di Baroni è Gigeta, ossia la figlia del pittore Angelo Alessandri, discepolo di John Ruskin. Nel 1902 la bambina gettò in mare per prima uno degli oltre 1 milione 200 mila mattoni che facevano parte del cumulo di macerie del crollo del campanile. La bambina, però, mantenne nel pugno chiuso un “tochetin”.
Il crollo del campanile
Il 14 luglio 1902 crolla il Campanile di San Marco. Le fondamenta furono iniziate nell’anno 888, altri dicono 902. Diverse concause hanno portato al disastro che non fu determinato dal cedimento delle antiche palificazioni. Per ricostruire “dov’era e com’era” El Paron de Casa ci sono voluti 10 anni. La posa della prima pietra avvenne il 25 aprile 1903 con il Sindaco Filippo Grimani e il Patriarca di Venezia Giuseppe Sarto, eletto Papa quattro mesi dopo con il nome di Pio X. L’inaugurazione del nuovo Campanile si tenne il 25 aprile 1912.