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La caccia può divenire una risorsa per il territorio

Il Presidente dell’Associazione Cacciatori Veneti, Massimo Parravicini, ci spiega come la caccia oggi può contribuire a tutelare l’ambiente.

Non è sicuramente un periodo storico nel quale la caccia gode di grande fama o ammirazione tra l’opinione pubblica, tuttavia Massimo Parravicini ce ne offre un volto assai singolare.

Le associazioni dei cacciatori come quella che lui rappresenta hanno infatti finanziato il progetto di piantumazione del fanerogame nella Laguna Nord di Venezia, piante anche dette spermatofite.

Esse erano esistite in quest’area fino a pochi anni fa e contribuivano sia all’ossigenazione dell’acqua che alla difesa del fondale contro l’erosione.

Il progetto per il trapianto delle medesime piante, l’aiuto delle quale era più importante per la Laguna di quanto non ci si fosse mai resi conto, ha avuto inizio nel 2014 e vi hanno contribuito in buona misura sia economicamente che fisicamente appunto sia pescatori che cacciatori.

Parravicini ci tiene a precisare che esso non è stato solo finanziato, ma anche ideato dall’Associazione Cacciatori Veneti in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari, all’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA) ed al Magistrato alle Acque di Venezia.

Il progetto venne poi approvato e prese vita con il nome di “Life SeResto”, finanziato dall’Unione europea per il 75% del costo; il restante quantifica il contributo effettivo delle varie associazioni.

I risultati ottenuti grazie alla piantumazione in questi ultimi quattro anni sono stati di per sé anche superiori a quelle che erano le attese ed all’incirca 40 ettari della Laguna Nord sono stati ricoperti con queste piante assai preziose per l’equilibrio ambiante.

Sono inoltre riapparse grazie al ritorno delle fanerogame varie specie sia volatili che ittiche, le quali stavano soffrendo molto per la mancanza di ossigeno sui fondale della laguna.

Secondo Massimo Parravicini, il cacciatore può divenire una risorsa per il territorio nel momento in cui si occupa di impedire l’eccessivo proliferare della fauna selvatica.

Tra le specie che in questo momento a suo avviso stanno creando non pochi problemi sia all’uomo che all’ambiente vi sono i cormorani, le volpi, i corvidi e anche i fenicotteri rosa che per quanto belli da vedere sono diventati una moltitudine ingestibile nella Laguna.

Il problema principale tuttavia è che nonostante la caccia al passero sia proibita fin dal 1992, esso è oramai quasi scomparso dalla zona di Venezia (e non solo).

Non è ben chiaro se ciò dipenda da fattori agricoli o se sia responsabilità di predatori come le taccole, ma di sicuro la colpa non è dei cacciatori come invece alcuni gruppi animalisti sostengono erroneamente.

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