L’iniziativa del Caffè Sospeso è di Wilmer Fogarin, titolare dell’omonimo bar in Corso del Popolo. Si è associato ai suoi colleghi milanesi
Il cartello è affisso da una settimana sulla porta del bar di Corso del Popolo: “Qui caffè sospeso”. Significa che quando uno entra in un bar e chiede “ho un caffè sospeso?” Il barista gli risponde di sì, nel caso qualcuno abbia pagato doppio il proprio caffè per gli indigenti.
Wilmer Fogarin chiarisce che in mancanza di offerte, offre la cassa. A Napoli è un’usanza consolidata , al punto che De Laurentis, produttore cinematografico e presidente del Napoli ne lascia dieci di caffè sospesi quando va al bar e a Milano in questi giorni c’è “Horst”, il salone internazionale del caffè che ha fatto partire questa idea benefica, a cui hanno aderito decine di esercenti. A Mestre Fogarin ha perso anche qualche cliente, che vedendo il cartello ha pensato ad un guasto della macchinetta del caffè, ma il barman non si è perso d’animo e a tutti spiega che il “caffè sospeso” non è una brutta cosa, anzi.