Calumet di pace tra Brugnaro ed Unesco

Vertice Unesco: la delegazione veneziana presenta i piani, i progetti, gli atti a tutela della Città di Venezia. Il sindaco Brugnaro: “Lavoriamo per armonizzare sviluppo economico e sostenibilità”

Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro si è recato con una delegazione a Parigi per incontrare in una riunione tecnica l’ Unesco e appianare vecchi dissidi. “Tutte le azioni poste a tutela della Città di Venezia dai soggetti interessati sia pubblici che privati, sono orientate alla precisa e univoca direzione della conservazione del sito Venezia e la sua Laguna e nel miglioramento complessivo della sua tutela sotto il profilo storico, archeologico, artistico e paesaggistico. Il percorso è ancora lungo e la sfida avvincente, ma si sta lavorando con determinazione, di concerto con gli enti interessati, al fine di rimettere la Salvaguardia di Venezia e della sua Laguna al centro dell’agenda nazionale ed internazionale”. È questo il messaggio lanciato oggi da Parigi dai rappresentanti del Governo italiano e dell’Amministrazione comunale di Venezia ai vertici dell’Unesco.

In vista della scadenza fissata per il 1° febbraio, una delegazione guidata dall’Ambasciatrice presso l’UNESCO, Vincenza Lomonaco, e dal sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha incontrato questa mattina la direttrice generale dell’Unesco, Irina Bokova.

Sul tavolo un report di oltre 70 pagine, integrato da moltissimi allegati tecnici, che in modo puntuale illustra, espone e documenta quanto sia stato fatto per rispondere alle Raccomandazioni contenute nella Decisione 40 COM 7.B.52, adottata a luglio 2016 a Istanbul dal Comitato del Patrimonio Mondiale. Il documento, che sarà aggiornato con i risultati dell’incontro di oggi, presenta le attività svolte, la programmazione in atto, gli strumenti di pianificazione adottati dall’Amministrazione locale e degli enti preposti alla tutela del Sito, gli atti di intesa stipulati con la Soprintendenza, nonché gli impegni reciprocamente assunti nel recente “Patto” tra Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Comune di Venezia.

L’incontro è cominciato con la presentazione da parte del sindaco di una Relazione di contesto sui fini politici e amministrativi, con cui viene illustrata la “visione” della Città e il percorso che l’Amministrazione comunale ha intrapreso e sta attuando da luglio 2015, ponendosi su alcuni temi anche in forte discontinuità con le amministrazioni precedenti. L’obiettivo, condiviso dal Governo, è quello di perseguire il progetto di una città viva, in cui le persone continuino a risiedere e le imprese a lavorare, in una dimensione urbana e ambientale unica al mondo.

Un importante risultato in questo percorso – è stato sottolineato – è rappresentato dalla sottoscrizione del “Patto per lo sviluppo della Città di Venezia”, firmato il 26 novembre 2016, tra il Comune di Venezia e il Governo italiano, che riconoscendo la specificità della città e le peculiarità morfologiche di Venezia, stanzia 457 milioni di euro per interventi in città nei prossimi anni e che evidenzia la volontà di proporre soluzioni ai problemi della navigazione in laguna, della sostenibilità ambientale, del recupero architettonico e del turismo. “Il Governo, sottoscrivendo tale Patto non solo ha riconosciuto che Venezia è una città di valore universale e va sostenuta anche economicamente, ma ha condiviso un disegno strutturato di città, che si fonda su un’idea di progresso, di lavoro, di innovazione, di futuro per le nuove generazioni.

Tra gli obiettivi del Patto vi è il trasferimento dei poteri dall’ex Magistrato alle Acque (ora Provveditorato alle OO.PP.) alla Città Metropolitana, in materia di salvaguardia e di risanamento della Città e dell’ambiente lagunare, di polizia lagunare e di organizzazione della vigilanza, nonché di tutela dall’inquinamento delle acque. Si potranno così mettere in atto tutte le azioni di miglioramento della navigazione in laguna, a cominciare dal piano di manutenzione delle bricole, più volte sollecitato dallo stesso sindaco e dalla Prefettura.

“Una città vivente” prescrive uno dei dieci criteri Unesco: qualità perseguita e tutelata dall’Amministrazione, come dimostra il Documento del Sindaco, presentato in Consiglio comunale il 15 giugno scorso, con cui vengono fissate le mete e gli obiettivi della pianificazione, attraverso la definizione di linee guida che saranno rese operative con la redazione del Piano degli interventi. Un percorso che sarà partecipativo come previsto dall’ “Avviso pubblico” in scadenza al 31 marzo 2017.

Partendo da un dato di fatto quale gli extra costi sostenuti dalla città di Venezia, a causa dell’insularità e del fattore acqua, documentati in 41 milioni di euro l’anno, nel corso dell’incontro si è evidenziato quanto messo in atto dall’Amministrazione per avviare un’operazione verità in termini di contabilità economica e finanziaria; per efficientare la macchina comunale e delle partecipate attraverso la riorganizzazione della macro e della micro struttura; per approvare un Piano anticorruzione; per investire nella sicurezza della comunità attraverso operazioni di collaborazione con le Forze dell’ordine volte alla lotta all’abusivismo, alla contraffazione, all’illegalità; per aumentare i controlli sul traffico lagunare contro il moto ondoso, per promuovere, in collaborazione con la Città Metropolitana, l’elaborazione partecipata di un Piano strategico di crescita e sviluppo attraverso una prospettiva di rilancio per la città fondata sul lavoro e sull’occupazione.

A tal fine, la presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano, ha sottolineato come la stesura del Rapporto sia stata un’occasione per evidenziare quanto sia stato già declinato in atti amministrativi, delibere di giunta e di consiglio, discusse in numerose commissioni consiliari, aperte al pubblico.

Al centro della discussione il progetto, presentato in campagna elettorale e scelto dai cittadini, che consentirebbe alle grandi navi di raggiungere la Marittima attraverso il Canale Vittorio Emanuele, tutelando migliaia di posti di lavoro ed eliminando completamente il passaggio delle navi dal Bacino di San Marco.

Nel corso della riunione sono stati anche presentati gli atti deliberati per mantenere elevato e costante il livello di servizi pubblici nel Centro Storico, per contrastare lo spopolamento, provvedere alla manutenzione dei canali, delle rive, degli immobili pubblici e privati, il Piano degli investimenti delle opere pubbliche e degli interventi di manutenzione con investimenti per oltre 157 milioni di euro, il recupero esterno dell’area di fronte all’ex Casinò al Lido di Venezia, con la copertura del cosiddetto “buco della vergogna” e la riqualificazione dell’isola in chiave di turismo “green & healty”, il restauro, grazie ad imprenditori illuminati, di simboli veneziani quali il Ponte di Rialto e dell’Accademia, il ritorno di Generali nella sede delle Procuratie a San Marco. E poi ancora, il riordino delle occupazioni di suolo pubblico della Città antica, in accordo con la locale Soprintendenza e coinvolgendo tutte le associazioni di categoria delle attività economiche; il riordino e sistemazione delle spiagge del Lido di Venezia; la riorganizzazione e riassegnazione delle emergenze abitative con lo stanziamento di milioni di euro per manutenzione straordinaria e diffusa di alloggi comunali, che consentiranno un importante recupero di patrimonio residenziale pubblico.

Significativo è stato il riferimento al nuovo ponte di San Giobbe, che congiunge il polo di Ca’ Foscari con l’area della stazione ferroviaria. Un’opera, come ha voluto ricordare il Sindaco, intitolata alla memoria di Valeria Solesin, scomparsa proprio a Parigi, simbolo di tutti i giovani che hanno creduto nel lavoro e che hanno dovuto cercare altrove le opportunità per costruirsi un futuro. Sarà testimonianza anche dei valori della sicurezza e della difesa, dell’integrazione tra culture e perenne condanna agli atti di terrorismo e barbara violenza.

Nel corso della successiva riunione tecnica, sindaco, assessori, consiglieri comunali e dirigenti dell’Amministrazione sono entrati nel dettaglio di alcuni dei temi sollevati dalle raccomandazioni della Decisione 40 COM 7.B.52: dalle norme di pianificazione urbanistica al miglioramento delle condizioni di acqua, aria e suolo, dagli impegni presi per aumentare la residenzialità alle norme sul traffico acqueo.

È stato condiviso che uno dei problemi più evidenti sia la proliferazione di strutture ricettive complementari. Il diffondersi di questa tipologia di strutture ricettive non alberghiere, oltre a generare una forte concorrenza alle strutture tradizionali, pone in luce un ambito d’interesse per le amministrazioni statali e locali, ovvero la riduzione dell’imponibile assoggettabile a tassazione. Allo stesso modo, non minori sono le preoccupazioni per la sicurezza pubblica, atteso che l’evasione fiscale si accompagna a sommersione del fenomeno anche dal punto di vista del controllo del territorio e della circolazione di individui in aree sensibili del paese, quale indubbiamente è la Città di Venezia. La soluzione è individuata nella modifica della Legge Regionale volta a individuare delle misure correttive per l’ambito della città, per la cui formulazione l’Amministrazione comunale ha da sempre fornito il proprio supporto.

Particolare attenzione anche al tema della smart city e alla natura resiliente della città, è stata riportato dal consigliere Luca Battistella.

Il nuovo disegno della città – è stato sottolineato nell’incontro – coinvolge anche i servizi per i cittadini e le aziende. Primo tra tutti quello della raccolta differenziata nel Centro Storico. L’assessore De Martin ha presentato i risultati della rivoluzione della raccolta dei rifiuti che, partita dall’area dell’Accademia e dal Sestiere di Dorsoduro verrà gradualmente estesa a tutto il centro storico veneziano per gli ottimi risultati in termini di percentuali di raccolta differenziata e decoro urbano. Spazio anche alla mobilità urbana, agli interventi progettati al Tronchetto e alla Marittima, per rafforzare la vocazione di hub plurimodale, anche in funzione della gestione dei flussi turistici, con la realizzazione di un bicipark e di un nuovo parcheggio con delle quote riservate ai residenti, oltre al rafforzamento del people mover per il trasporto delle persone; al progetto di spostamento del Mercato Ittico all’immobile “Interscambio merci” con un miglioramento delle condizioni di lavoro e volano di sviluppo per l’intera filiera alimentare. Inoltro è stata presentata l’introduzione a metà giugno 2016 dell’accesso priority nei pontili ACTV dei vaporetti, per rendere più agevole l’accesso ai residenti, soprattutto nelle fasce di punta, utilizzati quotidianamente da una media di 16.000 utenti.

Connesso al tema della sicurezza, ma anche al tema generale dell’autenticità e integrità dei contesti urbani tanto richiamato nel Rapporto di Missione 2015, è la riqualificazione delle parti più degradate e isolate della città, delle aree periferiche, degli spazi interstiziali ad oggi non progettati, dismessi o abbandonati. La convinzione è che grazie alla riqualificazione urbanistica ed ambientale, alla rigenerazione di Porto Marghera (un’area di 2200 ettari, per anni cuore produttivo del nostro territorio, adesso lasciata al degrado), alla rivitalizzazione del tessuto socio-economico, alla valorizzazione delle periferie, in particolare quelle industriali, si possa far crescere, espandere, riqualificare i grandi centri urbani, in una prospettiva di sviluppo economico, garantendo la sostenibilità, governando disuguaglianza e cambiamenti climatici.

In questo contesto non poteva mancare un riferimento a quanto fatto per difendere e valorizzare cultura e tradizioni. Dopo aver affrontato a lungo il tema del turismo, spiegando l’istituzione dell’Organizzazione di Gestione della Destinazione Turistica e l’approvazione della Destination Management Plan, la presidente della 6. Commissione, Giorgia Pea, ha presentato il percorso delle numerose commissioni consiliari con un coinvolgimento, per la prima volta in sede istituzionale, dei portatori d’interesse sul tema, per l’analisi delle proposte sui flussi turistici, volte alla ricerca di soluzioni condivise, capaci di garantire la vivibilità della Città e della sua economia. La rappresentante del Mibact, Francesca Riccio, presente alla riunione, ha ricordato che il 16 dicembre scorso, con l’obiettivo di porre al centro delle politiche nazionali il turismo sostenibile, il Ministero ha previsto una specifica azione pilota per il monitoraggio e la gestione dei flussi turistici a Venezia.

E’ seguita la presentazione delle politiche avviate per la tutela delle Regate, della pesca, del vetro e del merletto, attività che possono ancora rappresentare una voce fondamentale del bilancio economico della città, in quanto favoriscono la residenzialità nel territorio insulare. L’assessore Mar ha riportato le nuove iniziative di promozione dei musei veneziani, teatri, biblioteche, istituzioni, custodi di ricchezze culturali che la città ha il dovere di tramandare e allo stesso tempo di far conoscere attraverso eventi di divulgazione sempre più diffusi nel territorio, che vadano incontro ai cittadini, come ad esempio le giornate ad ingresso gratuito per i cittadini metropolitani, l’estensione degli orari di apertura, l’aumento dei servizi per bambini e famiglie.

In chiusura, il Sindaco ha invitato l’Unesco a proseguire ed implementare l’attività che svolge proprio a Venezia, per sostenere la quale il Comune mette a disposizione e sostiene la manutenzione straordinaria di Palazzo Zorzi.

Al termine delle attività, la commissione tecnica dell’Unesco, presieduta da Francesco Bandarin, Direttore Generale per la Cultura, ha ringraziato il Sindaco e tutta la delegazione, che con la nutrita presenza ha consentito un confronto puntuale sugli argomenti e ha riconosciuto il grande lavoro svolto in così poco tempo, denotando una visione strategica sul futuro della città. L’Unesco ha assicurato il proprio sostegno alla città e al Governo perché gli sforzi messi in atto possono essere da esempio anche per altri siti.

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