Il Dott. Gabriele Mercuri, sessuologo, andrologo e psicoterapeuta, ci spiega come è cambiata la sessuologia dagli inizi della sua carriera ad oggi.
In questa prima intervista al dott. Gabriele Mercuri, sessuologo, andrologo e psicoterapeuta, ci facciamo raccontare qual è stata la sua carriera e come è cambiato l’ambiente della sessuologia negli anni. L’Ordine dei Medici gli ha, infatti, conferito la medaglia d’oro per i suoi 50 anni di attività nell’ambito dell’andrologia e della sessuologia. Ripercorrendo le tappe della carriera del dott. Mercuri apprendiamo che ha iniziato come psichiatra nell’ospedale psichiatrico, diventando primario incaricato. Nel 1978 sono stati chiusi gli ospedali psichiatrici e Mercuri ha deciso di reinventarsi: visto che, sostiene, il malato di mente non ha coscienza e non andrà mai di sua spontanea volontà in uno studio medico di uno psichiatra privato, quest’ultimo non avrà pazienti. Il dott. Mercuri, perciò, è andato a Pisa per fare l’andrologo e il sessuologo, specialista che si occupa dei disturbi sessuali dell’uomo e della donna che vengono dalla psiche. Oggi l’andrologia non ha una specializzazione: un tempo era legata all’urologia, poi era diventata autonoma e legata all’endocrinologia e oggi ci si specializza in questa materia attraverso master universitari. Il dott. Mercuri ci informa di aver ottenuto il master di primo grado a Pisa e quello di secondo grado a Padova. Da 30 anni fa l’andrologo e il sessuologo, dopo averne passati 20 come psichiatra. In 30 anni di attività il dott. Mercuri ha visto l’evoluzione dell’andrologia, la parte medica della medicina sessuologica, e anche della sessuologia, la parte psicologica. La sessuologia cambia con il mutare della società, che negli ultimi anni è diventata multietnica, multiculturale e multireligiosa. Il disturbo sessuale è sempre legato al lato lato psicologico e alla società in cui un individuo vive. Il comportamento sessuale e i suoi disturbi su base psicologica cambiano con la cultura: ad esempio, la sessualità dei giovani o giovanissimi di oggi, grazie alla pillola anticoncezionale, è più libera rispetto a 30 anni fa. L’andrologia è strettamente connessa alla sessuologia: l’uomo riesce a mantenere determinate performance grazie ai farmaci, che solo 30 anni fa non esistevano. Il PSA, la visita urologica e l’ecografia prostatica servono per monitorare la prostata e aiutano il medico nella scelta dei farmaci da prescrivere al paziente, ma nemmeno questi c’erano 30 anni fa, perciò lo specialista prescriveva il testosterone, l’unica sostanza disponibile per alcuni disturbi dell’uomo, senza sapere se c’erano problemi alla prostata e favorendo, così, l’insorgere del tumore. Da 15 anni esistono dei nuovi prodotti, come il Viagra, e dalla loro introduzione ad ora non molto è cambiato sul lato farmacologico. Non bisogna, però, mai usare queste sostanze senza ricetta medica, anche se molti le acquistano al mercato nero e in internet, dove si vendono farmaci che, spesso, hanno solo il colore o una concentrazione minore della sostanza. L’uso inappropriato di certi farmaci, inoltre, provoca dipendenza e anche un’unica pastiglia può far male. Bisogna tener presente, spiega il dott. Mercuri, che un uomo sano può riuscire nelle prestazioni anche fino ad 80 anni senza aiuti, anche se dopo i 60 anni, generalmente, ha bisogno di farmaci e si deve rivolgere al medico.