Cristiano Ferro, presidente della sezione vetro di confindustria, ci parla a proposito del ricambio generazionale, tema che riguarda anche i maestri vetrai.
Cristiano Ferro ci racconta come la platea dei potenziali lavoratori in fornace si sia ridotta negli ultimi anni, e come questa vada ad influire in una problematica per il cambio generazionale dei maestri vetrai. Non si tratta “solo di una questione di tempo ma anche di qualità per diventare maestro” – afferma Ferro. Successivamente il presidente sottolinea il fatto che negli anni di crisi non si è investito in nulla, ne a livello finanziario, ne tanto meno sulla formazione.
Si tratterebbe di un piccolo passo per avvicinare i ragazzi al mondo della vetreria, che non è una cosa semplice, è una lavoro faticoso. Un lavoro che nel panorama veneziano è stato messo in secondo piano, vedendosi sovrastato dal campo del turismo.
Oltre che a Murano, si sono andati a formare dei vetrai in terraferma, che però non risiedono allo stesso livello dei vetrai muranesi. Murano è una piccola isola, separata da tutto, nella quale ci sono state numerose contaminazioni tra le diverse modalità per la lavorazione del vetro, e che hanno dato linfa alla tecnica muranese. Da un punto di vista logistico, però, il fatto di risiedere in isola comporta delle difficoltà, con una posizione scomoda e difficile da raggiungere.
Venezia era una repubblica marinara, e il vetro ha rivestito un ruolo importante negli scambi commerciali, costituendo un elemento per l’esportazione che storicamente è esportato in tutto il mondo.