Nei cinema per tre giorni, dal 27 al 29 novembre, il film che documenta l’esposizione Canaletto e l’arte di Venezia, appena smontata a Buckingham Palace.
Siete ancora in tempo, e potreste approfittare della giornata uggiosa per godervi, seduti comodi in una poltrona del cinema, la somma arte di Giovanni Antonio Canal, universalmente conosciuto come Canaletto, l’artista nato nel 1697 a Venezia, città di cui dipinse infinite vedute, che lo resero famoso già dal secolo XVII in cui visse.
“Canaletto a Venezia” (diretto da David Bickerstaff, che lo ha scritto assieme a Phil Grabsky), nei cinema dal 27 novembre a oggi (QUI l’elenco le sale, QUI il trailer), garantisce un accesso unico alle opere del pittore conservate presso la Royal Collection di Londra, molte delle quali esposte nella mostra “Canaletto e l’arte di Venezia”, presso la Galleria della Regina a Buckingham Palace, chiusa lo scorso 12 novembre. Il film offre, inoltre, l’opportunità di entrare in due residenze reali ufficiali – Buckingham Palace e Windsor Castle – per conoscere più da vicino Canaletto e il suo principale agente Joseph Smith, Console britannico a Venezia che lo introdusse nel Regno Unito.
Gli spettatori si avventureranno così in un singolare Grand Tour, visitando i luoghi immortalati in vedute indimenticabili – dal Ponte di Rialto a Piazza San Marco, da Palazzo Ducale fino alla Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo – guidati dai curatori della Royal Collection Trust e dai maggiori esperti della storia di Venezia. Un’occasione unica, poiché nonostante il rapporto intimo con la città in cui nacque, visse e morì, la più grande collezione delle opere del pittore è conservata nel Regno Unito, all’interno della Royal Collection: infatti, nel 1762 Re George III acquistò quasi tutti i lavori di Canaletto collezionati da Joseph Smith.
Arriverete così preparati al confronto con le opere vere e proprie, visto che la mostra “Canaletto e l’arte di Venezia” (oltre 200 pezzi fra dipinti, disegni e stampe), dopo Londra, approderà nei prossimi mesi in alcune città italiane.
