Cannabis, ragazzo di Lavagna si suicida per una perquisizione

Lavagna: un giovane di 15 anni si è suicidato dopo una perquisizione della Guardia di Finanza, motivata dal possesso di cannabis

Oggi parleremo del caso del povero ragazzo sedicenne suicidatosi a Lavagna. Forse non ha retto al senso di vergogna per essere arrivato a casa accompagnato dai finanzieri in divisa, che durante un controllo all’uscita da scuola gli avevano trovato un pezzo di hashish nella tasca dei pantaloni, si è tolto la vita davanti alla madre e al padre gettandosi dal balcone di casa mentre i finanzieri effettuavano la perquisizione della sua cameretta.

Poco prima aveva consegnato ai militari 10 grammi di hashish che custodiva in un nascondiglio. Il ragazzo è salito sulla balaustra del balcone e si buttato nel vuoto approfittando di alcuni attimi in cui i finanzieri e i genitori lo hanno lasciato solo.

Il volo di tre piani che gli ha procurato ferite e lesioni in più parti del corpo. Subito soccorso dai genitori e dai finanzieri, il giovane è stato poi affidato ai medici del 118. Il sedicenne ha smesso di vivere durante il viaggio in ambulanza. Sul decesso è stata avviata un’indagine da parte del magistrato di turno. L’inchiesta cercherà di ricostruire ogni dettaglio della tragedia per capire se ci sono delle responsabilità.

Il gesto drammatico del ragazzo è stato immediatamente oggetto di commenti della politica schierati a favore della liberalizzazione della cannabis, come quello del senatore del Pd Luigi Manconi. «L’assenza e il continuo rinvio di una legge per liberalizzare la cannabis, sono alla base di tragedie di questo tipo».

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