Si era trasferito Venezia e lavorava nel cantiere navale della Fincantieri. Era uno dei sette arrestati con l’accusa caporalato e sfruttamento di manodopera extracomunitaria in agricoltura a Latina secondo l’indagine dei Carabinieri. I sette facevano parte di un’organizzazione e per questo sono accusati anche di associazione a delinquere.
Caporalato
I militari accusano l’organizzazione di essersi servita di due caporali bengalesi di cui uno è appunto l’uomo arrestato a Venezia per reclutare concittadini, cittadini indiani e pakistani assoldando e violando i contratti collettivi ed evadendo contributi all’ INPS da marzo a novembre 2019 fino ad un importo di oltre mezzo milione di euro.
Lo sfruttamento dei lavoratori
I lavoratori con la pressante necessità di lavorare secondo l’accusa venivano costretti a sottoscrivere la ricevuta della busta paga senza l’indicazione delle ore di lavoro effettivamente prestate pena il mancato pagamento della retribuzione e gli stipendi che erano inferiori alle ore di lavoro.
Gli sfruttati non avevano nè l’abbigliamento nè delle scarpe adatte per camminare sui terreni. Durante i trasporti venivano ammassati nei furgoni in condizioni degradanti e minacciate di punizioni corporali ed economiche fino al licenziamento.
E’ stato infine arrestato anche un agronomo per l’uso di fitofarmaci non autorizzati impiegando personale.