Caporalato
La Guardia di Finanza gli ha condotti in carcere su ordine del tribunale di Padova, dopo aver raccolto elementi anche attraverso l’uso di telecamere che raccontano lo sfruttamento a cui sono stati sottoposti numerosi lavoratori provenienti dal Bangladesh; almeno 21 attraverso cooperative che fornivano manodopera ad un grossista italiano del mercato agroalimentare patavino.
Gli arresti
I due finiti in manette reclutavano gli addetti promettendo l’assunzione nelle cooperative in cambio di denaro. In realtà i malcapitati venivano retribuiti con cifre palesemente al di sotto di quelle previste dai contratti collettivi, sottoposti ad orari di lavoro che non includevano ferie o riposo giornalieri e settimanali e ad alcuni di loro sono stati offerti anche alloggi degradanti.
Dovevano inoltre pagare somme di denaro per evitare il licenziamento o sperare che il contratto passasse da a tempo determinato ad indeterminato.
L’inchiesta
L’inchiesta è partita da alcuni facchini che si sono rifiutati di accettare tali condizioni di lavoro, nonostante le minacce. Ora ci sarà il processo.