Cronaca

San Girolamo: i carabinieri recuperano il dipinto trafugato

Il dipinto “San Girolamo”, rubato nel 2010 dalla Chiesa di Saint Pierre a Savennieres (Francia), è stato restituito il 16 maggio a Venezia

Il dipinto “San Girolamo” venne rubato nella notte tra il 30 e il 31 luglio 2010 dalla Chiesa di Saint Pierre a Savennieres (Maine et Loire, Francia). Oggi, lunedì 16 maggio, il dipinto è stato restituito al Palazzo Ducale di Venezia. In particolare, presso la sede della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio (ABAP) per il Comune di Venezia e Laguna dai Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Venezia, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rovigo.

Il ritrovamento è avvenuto nell’ambito di specifici servizi di controllo del mercato dell’arte. Questi erano finalizzati a prevenire e contrastare il commercio di beni culturali di provenienza illecita.

“San Girolamo”: il dipinto trafugato

Si tratta di un dipinto a olio su tela di immenso valore devozionale. E’ delle dimensioni di 80×64 cm, e di scuola francese settecentesca, di proprietà del Comune di Savennieres. L’opera raffigura san Girolamo in primo piano, secondo una delle sue iconografie tradizionali. Questa comporta l’immagine del santo penitente con il crocefisso e il sasso in mano, con cui si batte il petto. Per il Ministero della Cultura francese, il dipinto è classificato come ‘monument historique’. Ed è registrato tra i beni culturali dalla “Conservation des antiquités et objets d’art de Maine et Loire” da gennaio del 1982.

L’opera era comparsa sul mercato d’arte nell’autunno del 2020. Era stata posta in vendita sul web da un antiquario veneto, come opera dell’artista Antonio Arrigoni (1664-1730). Il suo censimento nella Banca dati “Psyche” di Interpol, e nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, è stato fondamentale per l’individuazione.

Infatti, su segnalazione del servizio francese per la Cooperazione Internazionale di Polizia, i militari del Nucleo TPC di Venezia hanno avviato gli accertamenti presso l’antiquario in questione, identificando e recuperando così l’opera oggetto di furto.

Il furto e la ricettazione

I funzionari storici dell’arte della Soprintendenza ABAP per il Comune di Venezia e Laguna hanno effettuato un’ulteriore identificazione, mediante un’analisi storico-artistica e strumenti scientifici di settore. Questa collabora strutturalmente con il Nucleo TPC di Venezia.

Le indagini, condotte dai ‘Carabinieri dell’Arte’ di Venezia, hanno così consentito di ricostruire la storia del dipinto. Dopo il furto e la ricettazione, l’opera era stata oggetto di vari passaggi di proprietà, sino a giungere a una casa d’aste di Lione (Francia). Questa poi l’ha venduta all’antiquario veneto. L’individuazione ed il successivo sequestro sono avvenuti proprio nell’antiquario in questione.

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