Carenza di personale e problemi di nomina
Domani il Veneto accoglierà 640 mila studenti con il suono della campanella che segna l’inizio dell’anno scolastico. Tuttavia, il ritorno in aula non sarà privo di difficoltà. Nella regione, si contano circa 52.000 insegnanti, di cui 18.000 nella città metropolitana di Venezia, ma la situazione è complicata dalla presenza di 6.600 precari.
Il problema è particolarmente acuto per le supplenze annuali, che hanno visto un incremento di difficoltà a causa di errori nelle nomine.
Secondo la CGIL, le assegnazioni rese note il 6 settembre scorso sarebbero state effettuate con molte imprecisioni, ignorando l’attribuzione dei punteggi e le preferenze per le sedi più vicine alle residenze dei docenti.
Questo disguido è stato attribuito al sistema di algoritmi utilizzato, che da tempo non funziona correttamente.
Le difficoltà dell’anno scolastico
I problemi sono stati amplificati dalla mancanza di risposta da parte dell’ufficio scolastico provinciale ai reclami presentati. Centinaia di docenti e precari sono in attesa di una riassegnazione. Questo caos amministrativo ha portato molte scuole a lamentare una grave carenza di personale.
La situazione è ulteriormente complicata per coloro che hanno ottenuto l’abilitazione all’insegnamento nel 2022: solo i vincitori delle prime posizioni hanno ricevuto una cattedra, mentre gli altri rimangono precari. Quest’anno, infatti, la scuola attinge principalmente dai vincitori del concorso PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), lasciando fuori molti abilitati.
La mancanza di supplenti e la difficoltà di risolvere i problemi di nomina stanno creando un clima di incertezza e frustrazione tra gli insegnanti e il personale scolastico. Con l’inizio dell’anno scolastico, è essenziale che le autorità competenti risolvano rapidamente queste problematiche. Ciò per garantire un servizio educativo adeguato e regolare per tutti gli studenti.
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