Carmen Consoli: vince il Premio Amnesty International

Carmen Consoli si aggiudica con "L'uomo nero" il premio Amnesty International Italia 2022 nella sezione big della canzone italiana

Carmen Consoli con “L’uomo nero”, brano che parla con sarcasmo di sovranismo e violazioni dei diritti umani, è la prima artista a fare il bis. Aveva già vinto nel 2010 con la canzone contro gli abusi “Mio zio”.

Carmen Consoli con “L’uomo nero” si aggiudica il premio Amnesty International Italia 2022 nella sezione riservata ai big della canzone italiana. La cantautrice catanese è la prima artista a vincere due volte il riconoscimento e la sua seconda vittoria coincide con la 20esima edizione del premio e con la 25esima del festival che lo ospita, “Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty”.

Il brano “L’uomo nero”

La canzone vincitrice, “L’uomo nero”, è contenuto nell’album “Volevo fare la rockstar” e parla con sarcasmo di sovranismo che porta alle violazioni dei diritti umani. Carmen Consoli era già stata vincitrice nel 2010 con il brano “Mio zio” che narrava di abusi sui minori.

La premiazione del festival “Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty”

Essa sarà domenica 24 luglio durante la serata finale del festival “Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty”, che si terrà dal 21 al 24 luglio. In attesa della premiazione l’artista siciliana torna protagonista del grande palco del Primo Maggio in piazza San Giovanni a Roma. Ma anche in tour che la vedrà impegnata con tre formazioni diverse, in funzione delle location che la ospiteranno: “Volevo fare la rockstar Tour”, “Acustico” e “Femme Fatale”.

Carmen Consoli

“Alcuni Führer tornano dall’inferno trasformando questa terra nel loro e nel nostro inferno. Nella Storia si riaffermano personaggi banali ma scaltri, decisionisti arroganti con scarsa inclinazione verso il dubbio e il confronto. Sordi alle voci altrui ma con un timbro altisonante nella propria voce, violenti nei gesti e nelle parole. Tornano e ritornano e il mio ‘uomo nero’ è solo un’invenzione, un esempio ipotetico e patetico, ridicolo e temibile; o almeno che io temo moltissimo.

Come continuo a temere il pensiero che i nostri vicini di casa, i nostri coinquilini o anche noi stessi potremmo macchiarci dei crimini più efferati per esserci lasciati scivolare in un tempo senza memoria. Incapaci di dare spazio al confronto, alla riflessione e al ricordo, sopraffatti dalla nostra stessa inedia. E quindi ringrazio sinceramente Amnesty e Voci per la Libertà per questo premio. Ma soprattutto li ringrazio per impegnarsi da oltre 60 anni perché – difendendo appassionatamente, sempre e ovunque, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo – ci ricordano che tutti gli esseri umani ‘sono dotati di ragione e coscienza’, sono ‘liberi e uguali in dignità e diritti (art.1)'” afferma Consoli in un comunicato.

Emanuele Russo, presidente di Amnesty International Italia

“Siamo felici che il ventesimo premio di Amnesty International Italia alla migliore canzone per i diritti umani torni ad essere assegnato a Carmen Consoli. Già l’aveva meritato nel 2010 con “Mio zio”, “L’uomo nero” denuncia le narrative sovraniste, velenose e divisive, che in questi anni sono diventate purtroppo popolari in molti stati, Italia compresa. Con sarcasmo, Consoli ci mette in guardia da quello che può succedere senza la cultura, la conoscenza dell’altro e il rispetto dei diritti umani” conclude Russo.

Durante le serate sono in programma le semifinali e le finali della sezione emergenti del Premio Amnesty, il cui bando, consultabile sul sito www.vociperlaliberta.it, rimane aperto fino al 30 aprile.

Confermata anche quest’anno la media partnership con Rai Radio1, che affiancherà il festival in questa venticinquesima edizione.

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