Il nuovo progetto per la cura dei bambini oncologici a Treviso in memoria di Margherita, una bambina con un sogno. Dare un luogo stabile e una casa di Margherita dove donare il sole ai bambini che hanno paura del buio. Ce ne parla Marco Mion, papà di Margherita, a proposito dell’Associazione ‘Margherita.. c’è ancora vita’.
La casa di Margherita a Treviso
Marco Mion, papà di Margherita, ci parla dell’Associazione ‘Margherita.. c’è ancora vita’. “È un progetto che se avessimo messo su carta, facendo una sorta di business plan, probabilmente non avremmo mai avuto il coraggio di affrontare. Invece così, abbiamo lasciato parlare il cuore. Abbiamo coinvolto tante persone, tanti amici che si sono impegnati che hanno permesso di arrivare a c’entrare l’obiettivo. Di dare, quindi, un luogo stabile e una casa dove donare il sole ai bambini che hanno paura del buio.”
Era proprio questo che voleva Margherita. “Lei lo ha scritto alle elementari e io mai avrei pensato di dover realizzare una cosa del genere. Per un genitore che perde un figlio non c’è modo di dare un significato a un evento così tragico. Credo che l’abilità nostra, insieme ai nostri amici, sia stata quella di trasformare un dolore, un lutto, una tragedia in un evento amorevole e utile per le persone.” Così ci racconta Marco Mion, cosa è riuscito a far nascere, dalla tragedia che lo ha investito.
Le parole dei rappresentanti di CentroMarcaBanca
“Marco ci ha insegnato come affrontare un dolore grandissimo, un dolore per la perdita della figlia Margherita e di trasformarlo in aiuto per gli altri.” Queste le parole del Direttore Generale di CentroMarcaBanca, Claudio Alessandrini.
“Quindi abbiamo realizzato un sogno. Il sogno di Marco, di Margherita e della sua famiglia.” Il presidente di CentroMarcaBanca, Tiziano Cenedese, ci racconta. “Oltre che un supporto economico, gli abbiamo fornito anche del supporto che si può definire logistico. Ormai attraverso la nostra piattaforma digitale ‘CMB for People’ raccogliamo fondi a beneficio di varie iniziative. Questo inoltre è diventato un punto di riferimento die moltissime associazioni.”
“Attraverso questa piattaforma, chiunque di noi da casa, in qualsiasi momento e in qualsiasi punto del globo, potrebbe, attraverso il proprio dispositivo, collegarsi e fare una donazione. Sicuramente secondo quanto ognuno di noi si sente di fare. Questi progetti non devono essere visti come beneficenza o contribuzione, ma come investimento. Per noi, secondo un’associazione tipicamente aziendalistica, presuppone un ritorno di questo investimento. Per quanto ci riguarda è sufficiente che ci sia il sorriso di un bambino e questo è già un grandissimo risultato.” Conclude Cenedese.
Il contributo delle Associazioni
“Penso che solo chi ha provato una malattia grave in famiglia, con un figlio che si ammala e che, come per Margherita, purtroppo viene a mancare, sanno cosa vuol dire. Come diceva Marco Mion, è proprio con l’aiuto che hai ricevuto che poi doni agli altri.” Queste sono le parole di Deborah Compagnoni, dell’Associazione ‘Camminare per la vita’. “Di conseguenza avviene la nascita di questa catena contagiosa, che fa bene e aiuta le famiglie che purtroppo sono colpite da questi da questi dispiaceri.”
“Nei lavori di adeguamento e di rinnovamento degli spazi, c’è l’impegno di molte persone.” Così parla la progettista del restauro della ‘Casa di Margherita’, Silena Stefani. “Oltre al coordinamento, ci sono aziende importanti che danno un grande contributo. Inoltre, ci sono artigiani, volontari e molti altri tecnici. C’è un continuo scambiarsi di idee e di competenze. Secondo me, è questo il nostro regalo! Quello di mettersi tutti insieme. Di creare un abbraccio di incoraggiamento per persone che entreranno in questa casa. Sapergli dire ‘Ce la puoi fare!’ E’ un incoraggiamento a rialzarsi, respirare, prendere fiato e ed andare avanti.”