“Vogliamo un futuro qui” con questo striscione comparso stamane sul ponte di Rialto, la vetrina del mondo, irrompe nel dibattito cittadino il problema della casa a Venezia; una questione che non riguarda soltanto gli studenti, ma anche i residenti. Da tempo i comitati si battono per politiche abitative più vicine a chi non può competere con le rendite assicurate dai turisti, attraverso gli affitti brevi.
Piano casa
In particolare da campo San Giacomo Dell’Orio parte la proposta di un patto per Venezia che unisca tutti i movimenti per difendere il diritto alla città, sono le parole dei residenti, aspirante tale o semplicemente amico di Venezia, vuole usarla come una città Vera anche se unica e non come una location per il consumo.
A Venezia insomma, ma non solo in questa città, residenti e turisti si contendono gli spazi, alloggi e piazze, tanto che i sindaci delle città a guida centro-sinistra come Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze, Verona, Padova e Bergamo hanno chiesto nell’aprile scorso una legge sull’Edilizia Pubblica e sociale. Il governo infatti se ne sta occupando, ma bisogna sempre fare i conti con le risorse.
Case Ater in Via Piave
A Mestre ad esempio nel rione di via Piave l’Ater un tesoro immobiliare di 80 alloggi sfitti da ristrutturare, in questo momento rifugio per senzatetto e sta cercando risorse e decine e decine di abitazioni rimesse a nuovo e riempite cambierebbero anche il tessuto sociale dell’area degradata.
Fabio Nordio direttore dell’Ater di Venezia ha dichiarato che sta lavorando con il ministro Salvini ad un piano casa ambizioso. Intanto le palazzine dove ci sono anche alloggi vuoti, sono state recintate come in via Cavalieri di Vittorio Veneto: una soluzione tampone che non piace contro gli abusivi a chi ci vive.
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