Giuseppe Caccia e Luca Casarini al centro di un inchiesta avviata dalla procura di Ragusa. Vengono accusati di aver accolti 27 migranti sulla loro nave ong “mare Jonio” in cambio di denaro dalla petroliera danese Marsk Etienne.
Casarini e Caccia indagati
L’11 settembre scorso, Caccia e Casarini sono sono stati accusati di aver accolto 27 migranti sulla loro nave ong “Mare Jonio”. In cambio di denaro dalla petroliera danese Marsk Etienne, e di aver dunque commesso il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina a scopo di profitto.
La procura, quando ieri ha annunciato l’apertura dell’inchiesta e fatto scattare la perquisizione, ha parlato di indagini che sono partite dal diario di bordo della “Mare Jonio” durante i controlli di routine e di sospetti poi corroborati da intercettazioni telefoniche, indagini finanziarie e riscontri documentali.
La perquisizione
Le perquisizioni, ribattono i legali, servono per cercare prove che la Procura non ha. I militari della guardi di finanza intanto sono saliti a bordo della “Mare Jonio” ormeggiata nell’Isola della Certosa per una sorta di revisione. In quell’occasione hanno trovato anche Beppe Caccia che vi stava dormendo, così hanno messo sotto sequestro il suo cellulare e alcuni documenti di bordo.
Importanti saranno anche le dichiarazioni del capitano della nave danese Volodymir Yeroshkin che ha parlato di una situazione disperata a bordo, che lo ha spinto a chiedere aiuto. In quel frangente avvenne il contatto con la “Mare Jonio”. Non ha parlato di denaro ma ha detto che il soccorso dei migranti non può essere un peso da sostenere per armatori ed ong.