Entro il 2035 tutte le case degli italiani dovranno avere degli interventi costosi di contenimento di inquinamento o dispersione di calore o interventi sugli impianti elettrici, con la eliminazione dei carburanti fossili per il riscaldamento. Le case clima costano meno?
Il costo delle case clima
Le parole di Paolo Ghiotti, Presidente Ance Veneto: “La casa clima, certificazione Leed, è ovvio che non possa costare meno di una casa mal fatta con limiti di classi energetiche inferiori. E’ ovvio che costa di più. Quanto può costare in più una casa così rispetto ad una casa che non abbia queste caratteristiche? Forse un 20-25%. C’è poi, però, da dire che il risparmio che questa casa nel tempo ti dà, probabilmente viene ampiamente compensato. Poi, nel 2035, c’è lo stop all’energia fossile e noi non possiamo più riscaldare le nostre case col gas”.
“Neanche col gas? E quindi come riscaldiamo?”
“C’era una battaglia fino a qualche mese fa giù al governo nazionale dove si diceva di continuare ad aspirare il gas dal nostro polesine che aveva 50 miliardi di metri cubi come bacino, no? E quindi si pensava che fosse una quantità enorme. Quando poi ci siamo resi conto che l’Italia ne consuma 70 miliardi di metri cubi di gas in un anno, quindi, voglio dire, non risolviamo mica niente premesso il fatto che poi il nostro polesine, questa sorta di cosa, sta ancora continuando a calare di un centimetro. Siamo di quattro metri sotto il livello del mare”.
Le idrovore
“Sono state fatte le idrovore lì”.
“Centinaia di idrovore che vanno dalla mattina alla sera e che se non andassero noi saremmo sommersi dall’acqua”.
“Ci sono i croati che pompano il gas dall’altra parte perché noi facciamo risparmio di gas di qua ma dall’altra parte pompano il gas sapendo che il mar Adriatico è un unico catino quindi…”
“Dobbiamo trovare la soluzione di fonti alternative”.
“Quali sono le fonti alternative?”
“Le fonti alternative sono il geotermico, l’eolico, dove c’è vento, sono…”
“L’idrogeno? Non si capisce perché non decolla”.
Il bisogno del fossile
“Ma perché ci sono, secondo me, delle politiche a livello mondiale da equilibrare. Non possiamo togliere la vendita del petrolio a tutti i paesi arabi fino a quando i paesi arabi non saranno in grado di essere paesi che vivono con delle alternative che si stanno comunque creando perché stanno costruendo dappertutto robe…”
“Ma gli aerei, per esempio, avranno sempre bisogno del fossile”.
“Ma io penso che l’idrogeno potrebbe anche andare. Ci sono già studi di motori che vanno a idrogeno”.
“Ma perché non si fanno le caldaie a idrogeno allora? Perché le bloccano?”
“Produrre oggi l’idrogeno ha un costo, questo. L’altro problema è che una volta, si diceva, le sette sorelle. Ci sono degli interessi a livello internazionale che pesano su queste cose. Però noi abbiamo…”
“Quindi non è che possiamo fare tutto col sole e basta”.
Il coraggio di trovare soluzioni alternative
“No, comunque noi dobbiamo metterci in testa che tutto quello che fino a qualche anno fa poteva andar bene ed era eccezionale, oggi non è più così. Noi dobbiamo trovare il coraggio di cambiare, dobbiamo avere il coraggio di trovare delle soluzioni alternative. Se continuiamo ad andare avanti così perché cambiare è difficile e non hai garanzie, questa non è sicuramente la strada che ci porta a continuare a vivere bene. Arriveremo ad un punto dove legna non ce ne sarà più, carbone non ce ne sarà più, gas non ce ne sarà più e staremo lì a morire dal freddo e non avere più la luce?”
“Quindi dobbiamo, finché siamo in tempo, dico, educarci e iniziare dei percorsi che ci diano opportunità indispensabili”.
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