Entro il 2035 tutte le case degli italiani dovranno avere degli interventi costosi di contenimento di inquinamento o dispersione di calore o interventi sugli impianti elettrici, con la eliminazione dei carburanti fossili per il riscaldamento. Sarà un attacco alle case degli italiani? Si prevede una necessità di investimenti da qui al 2035 del 40% del valore della casa per emissioni zero.
Cosa succederà al patrimonio immobiliare italiano?
Di quanto si svaluteranno le abitazioni degli italiani dopo questa riforma dell’unione europea?
Ecco l’intervento dell’ospite Paolo Ghiotti, Presidente Regionale dell’Ance del Veneto:
“L’Unione Europea sta dicendo che entro il 2030 tutte le case dovranno essere in classe E, nel 2033 in classe D. C’è da precisare che l’Unione Europea non ha ancora sancito norme per cui le case, che non rientrano in questa categoria, non possano essere affittate o vendute. Questo tranquillizza molti proprietari di case in Italia, perchè la situazione italiana è molto diversa da quella di altre nazioni”.
“L’80% degli italiani sono proprietari di case. Obbligare gli italiani a provvedere a questo tipo di miglioria di classe energetica sul proprio patrimonio comporta un investimento. Il 73% per cento delle case italiane sono nelle ultime tre classi energetiche e questo significa che ogni proprietario di queste dovrebbe spendere circa 400 euro al metro quadrato, per raggiungere la classe D. Ma la differenza per passare da una miglioria ad un altra non è così enorme, anche perchè c’è comunque bisogno di isolamenti perimetrali e una copertura più o meno performante. Perciò la differenza di costo da una classe all’altra è tanto minima che vale la pena”.
Sei a favore delle case clima?
In circa una decina d’anni, dice Luigi Gandi, la famiglia media italiana che vive in una casa superiore ai cinquanta metri quadrati, avrà a che fare con questa situazione. E le abitazioni dei veneziani?
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