Nel veneto, i banchi a rotelle, sono stati accatastati nei magazzini. La notizia si è diffusa oggi con la riapertura delle scuole . Nel servizio abbiamo usato immagini di un video, girato da Marcello Pamio di Cadoneghe, che ha avuto quasi 30 mila visualizzazioni.
Il caso dei banchi a rotelle
Le sedute mobili a rotelle nel Veneto non sono state apprezzate al punto che sono finite nei magazzini e oggi gli studenti veneti sono tornati ai loro vecchi banchi di scuola. La conferma arriva da alcuni presidi che hanno chiesto ai comuni spazi per immagazzinare le nuove forniture. I 9 mila banchi inviate dal ministero non sono stati apprezzati perché studenti e insegnanti lamentano sedute scomode. Al punto da provocare dolori alla schiena e il piano d’appoggio troppo piccolo.
Le indagini della Guardia di Finanza
Il comune di Vo, apripista delle misure anti-covid, è diventato apripista anche nel rigettare quella che il commissario Domenico Arcuri e la ministra all’istruzione Lucia Azzolina hanno considerato una delle priorità per far ripartire la scuola e il paese ossia i banchi con le ruote. Quando i ragazzi fanno robotica hanno detto nel comune devono sedersi per terra, su quel banchetto non possono lavorare. Ogni banco è costato tra i 150 e i 300 euro. Ora la Corte dei Conti e la Guardia di Finanza hanno avviato un’indagine sull’acquisto di ben 430 mila banchi mobili a livello nazionale perché vogliono vederci chiaro.
Le parole di Elena Donazzan
In queste ore inoltre si è aggiunta anche l’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan che ha annunciato l’avvio di un’altra indagine per verificare se i banchi erano dotati di un certificato di idoneità alla salute fisica dei ragazzi. Dato che il ministero ha scavalcato in questa partita la regione contattando direttamente le scuole.