Nel giorno di San Martino, 11 novembre 2020, Provincia e Comune firmano un protocollo d’intesa per la gestione del castello di Cervarese Santa Croce. Il patto avrà l’obiettivo di valorizzare il sito archeologico culturale che ospita il Museo del Fiume Bacchiglione nell’ambito del sistema museale provinciale.
Il documento che delineerà il futuro di uno dei più bei luoghi del territorio, è stato sottoscritto dal presidente della Provincia di Padova Fabio Bui e dal sindaco di Cervarese Santa Croce Massimo Campagnolo.
Castello di Cervarese Santa Croce
“E’ un passaggio importante – ha spiegato il presidente Bui – perché segna la volontà della Provincia di dare spazio ai Comuni coinvolgendoli direttamente nella gestione dei musei presenti nei loro territorio. Questi luoghi sono una carta di identità che raccontano tradizioni e pezzi di storia da recuperare e tramandare perché non c’è futuro senza radici. In particolare, il Castello di San Martino è un vero e proprio gioiello di arte e cultura.
Racchiude le origini della civiltà fluviale legata al Bacchiglione e credo che l’ingresso del Comune di Cervarese possa rappresentare la chiave di svolta per garantire a questo sito un futuro ricco di eventi, programmi e manifestazioni che ne richiamino la vocazione e il fascino partendo dal contesto in cui è inserito. Come Provincia resteremo a fianco del Comune visto che il bene continuerà a restare di nostra proprietà”.
Il castello, risalente all’epoca Carrarese, ospita il Museo del Fiume Bacchiglione che conserva reperti archeologici ritrovati nell’alveo fluviale e nel territorio circostante.
“L’iter che ci ha portati all’accordo di oggi – ha proseguito il presidente Bui – è iniziato con il primo protocollo d’intesa firmato il 31 maggio dello scorso anno. Già allora avevamo convenuto sull’opportunità di promuovere ulteriormente la valorizzazione di questo sito coinvolgendo le realtà del territorio locale.
L’obiettivo è di recuperare e testimoniare la memoria storica del castello, ma attraverso azioni di rilancio che tengano conto della valenza turistica del territorio e di nuove e più moderne esigenze legate alla fruizione dei musei e del patrimonio culturale. La Provincia è disponibile a dare in gestione i propri beni a chi dimostra di avere idee e progetti”.
Il Comune di Cervarese Santa Croce ha chiesto di poter prolungare la durata del primo protocollo per un periodo di dieci anni così da poter progettare, programmare e attivare tutte le iniziative di valorizzazione.
La gestione del Comune
L’amministrazione comunale si impegna quindi a definire più compiutamente modalità e caratteristiche di una futura forma di gestione, anche sotto forma di aggregazione con altre realtà locali pubbliche e/o private, mediante la stipula di atti (tra cui, ad esempio, convenzioni, accordi, protocolli di intesa) con associazioni, enti e privati cittadini per la realizzazione di attività culturali e ricreative nei locali e nelle aree di pertinenza del Castello di San Martino della Vaneza.
“Come Comune – ha spiegato il sindaco Campagnolo – pianificheremo ora un tavolo di lavoro che metterà insieme la Provincia e i soggetti interessati in modo da individuare e gestire gli aspetti organizzativi, economici e giuridici. Per noi questo castello rappresenta un valore che farà da volano a tutto il sistema economico, turistico e culturale locale. Abbiamo diverse idee, con questo protocollo adesso saremo in grado di disegnare il futuro di un luogo che è un fiore all’occhiello della nostra storia e del nostro territorio”.
Le spese
Provincia e Comune dovranno ore elaborare anche un “atto tipo” di concessione al Comune per l’utilizzo del bene immobile. Nel documento sarà stabilito che competono al Comune le spese di gestione e di manutenzione ordinaria del compendio storico e che la Provincia sosterrà le spese necessarie ed indifferibili di manutenzione straordinaria.
Altre spese di manutenzione straordinaria ed eventuali interventi di miglioria saranno oggetto di specifiche intese che comprenderanno anche gli oneri finanziari. L’atto dovrà inoltre essere approvato dalla competente Soprintendenza Archeologica, belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le Province di Belluno, Padova e Treviso.