La norma anti paccottiglia cambia l’offerta commerciale a Venezia
A Venezia, infatti, stavano proliferando numerose attività commerciali di basso livello. Sin dai primi passi intrapresi con la Legge Bersani nei primi anni del 2000, l’obiettivo era di preservare il patrimonio storico e culturale della città lagunare, contrastando l’espansione incontrollata del turismo mordi e fuggi.
Nuove attività di qualità in costante crescita
Tra i risultati tangibili di questa nuova direzione, spiccano i dati sulle licenze commerciali: già nel primo anno, oltre 100 nuove attività di qualità hanno visto la luce, con una crescita costante che ha superato le 150 attività il secondo anno. Ciò rappresenta un primo passo per un cambiamento profondo nel tessuto commerciale veneziano.
L’assessore Costalonga sottolinea come questa normativa abbia agito anche sul fronte immobiliare, riducendo la speculazione e aprendo spazio a nuovi commercianti locali e artigiani che desiderano intraprendere attività di alta qualità. L’obiettivo è chiaro: ridare vita ai negozi di vicinato, riscoprendo la storia e l’autenticità di Venezia, mentre si limita l’espansione dei supermercati, in linea con una visione di turismo di qualità.
L’importanza della residenzialità veneziana
Ma il cambiamento non si limita al commercio: l’amministrazione comunale sta lavorando per favorire la residenza dei veneziani, creando un ambiente più sostenibile e vivibile. In tal senso, il divieto di aprire nuovi take away e bar nelle isole è un passo concreto per favorire l’insediamento di attività artigianali e preservare l’identità locale.
La rinascita di Venezia è un processo graduale, ma tangibile, che mira a riconsegnare la città ai suoi abitanti e a promuovere un turismo rispettoso e consapevole. Con la norma anti paccotiglia, Venezia sta scrivendo una nuova pagina della sua storia, dove il commercio di qualità e la valorizzazione del patrimonio diventano i pilastri di una rinascita autentica e duratura.
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