Cerimonie e grandi eventi: la protesta
Chiedono una data certa per ripartire e hanno scelto trenta piazze italiane per mostrarsi perché appartengono al mondo degli invisibili. Non sono infatti contemplati dal codice Ateco. Nel Veneto fatturavano un miliardo di euro l’anno. Nel 2020 sono arrivati a malapena a racimolare il 10 % di quella cifra. Stiamo parlando di quel mondo silenzioso che lavora dietro le quinte affinché le feste abbiano successo: matrimoni, convegni, mostre, show.
Stiamo parlando soprattutto di occupazione femminile. In campo Santo Stefano oggi un lungo tavolo imbandito con fiori e tovaglie da grand soireè ha fatto da sfondo ad una manifestazione di protesta inusuale. A parlare erano belle ragazze con abiti da sera e acconciature sofisticate per raccontare il lavoro di parrucchieri, fotografi, truccatori, stilisti, fioristi, in questo momento fermi.
A causa dell’adozione dei codici Ateco dal governo Conte bis, non sono stati indennizzati perché non inseriti. Ora chiedono di essere equiparati alle aziende che stanno beneficiando dei sostegni. Parallelamente sperano di recuperare gli eventi di fine estate e del prossimo autunno avendo perso quelli della primavera.
La data certa è necessaria perché ci sono coppie che attendono da due anni di programmare la cerimonia dei loro sogni. E forse anche un bonus per le coppie in difficoltà potrebbe aiutare a ripartire il settore.
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