La notizia dell’arresto della ex BR Cesare Battisti in Brasile è stata accolta con soddisfazione da Adriano Sabbadin
Cesare Battisti è stato arrestato al confine del Brasile con la Bolivia mentre cercava di espatriare verso quel paese. La notizia dell’arresto dell’ex brigatista Cesare Battisti è stata accolto con soddisfazione da un figlio di una delle vittime Adriano Sabbadin.
Alla notizia non ci credeva e ha affermato: “Non avrei davvero mai pensato che potesse arrivare questo momento”. Sabbadin si ricorda bene quel 16 febbraio del 1979 a Caltana quando Battisti e un complice entrarono in una macelleria.
Si finsero ispettori dell’igiene, hanno posato una valigetta ventiquatt’ore sopra il bancone e di scatto hanno estratto le armi. I due hanno spostato un cliente e sparato otto colpi contro Lino Sabbadin, il padre di Adriano.
Lino Sabbadin era colpevole agli dei brigatisti di aver reagito ad una precedente rapina e di aver ammazzato uno dei rapinatori. I proletari Armati per il Comunismo rivendicarono l’omicidio per solidarietà alla piccola malavita. I due assassini furono individuati quasi subito: Cesare Battisti e Diego Giacomin.
Battisti riuscì ad evadere di prigione nel 1981 a Frosinone e da lì raggiunse la Francia. Quando la situazione in Francia si stava mettendo male il brigatista decise di rifugiarsi in Brasile, in quel paese non aveva concesso l’estradizione all’Italia.
Da qualche mese a questa parte però le cose stavano cambiando in Brasile, il nuovo presidente Brasiliano Rousseff era intenzionato a concedere l’estrazione. Battisti preoccupato per queste nuove azioni così ha deciso di rifugiarsi in Bolivia, ma fermato per un controllo è stato riconosciuto e arrestato.