Cgia di Mestre: microimprese nel mirino della BCE

Paradossalmente più circola la ricchezza, meno prestiti vengono concessi dalla banche alle microimprese e per una volta non è colpa degli istituti credito, bensì della Banca Centrale Europa. L'effetto è la scomparsa dei piccoli artigiani e dei negozi di vicinati. Scompare insomma un modello. L'allarme è della CGIA

Piccoli artigiani, dettaglianti, partite IVA stanno scomparendo perchè non riescono ad accedere ai prestiti bancari e chi si intestardisce è stritolato dalla morsa degli strozzini. Venezia sta quasi peggio di tutte le città italiane ad eccezione di Sondrio, Forlì, Cesena e Ravenna, a dirlo è la Cgia di Mestre che ha sempre i riflettori puntati sulla salute delle piccole imprese.

Negli ultimi due anni dopo l’ossigeno arrivato durante il covid ha scoperto che i prestiti sono diminuiti in media nel paese del 4%. Significa che sono stati immessi in circolazione 5 miliardi in meno. Nella città metropolitana veneziana la stretta creditizia è stata doppia ossia dell’8%.

Le parole di Andrea Vavolo

La colpa una volta tanto non è delle banche del territorio ma di quella centrale europea che ormai da dieci anni ha imposto molti vincoli per l’erogazione del credito. Chi sono le vittime?

“Sono i piccoli artigiani, i piccoli imprenditori, i lavoratori, il commercio, tutte aziende che  già di per se soffrono per la burocrazia, il peso della tassazione, la concorrenza del commercio online, la grande distribuzione e hanno fame di liquidità ,ovviamente, per superare situazioni di emergenza, per fare investimenti anche per cambiare pelle cercando di stare sul mercato.

Questa situazione li danneggia e li mette nuovamente in pericolo e si verifica anche una contrazione nella loro numerosità nel tempo. Lo possiamo constatare andando in giro per le nostre città, vedendo praticamente vetrine vuote e un minor presidio del territorio. E’ quindi necessario richiamare l’attenzione su questi fenomeni e che le imprese siano sostenute.”

La chiusura dei negozi

Una scia di chiusura soprattutto a Mestre, aggiunge il presidente della Cgia Roberto Bottan, iniziata molto tempo fa che purtroppo si sta ritorcendo contro le famiglie che vedono peggiorare la qualità della vita dei luoghi in cui vivono ma anche contro gli stessi istituti che hanno perso correntisti e non trascurabili quote di mercato.

L’associazione chiede interventi per salvare le piccole imprese ma è una scelta politica che parte da Bruxelles e i cui effetti si vedono anche dalla scomparsa dei negozi di vicinato e dalle vetrine vuote del centro di Mestre alternate a quelle delle grandi catene commerciali. Gruppi, questi ultimi, che solo loro possono superare i vincoli bancari.

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