La deflazione è dietro l’angolo, secondo la CGIA di Mestre. Gli stanziamenti sono stati fatti, ma non arrivano e quando arriveranno rischiano di non arrivare in tempo. C’è bisogno di liquidità perché la deflazione è un fenomeno legato ai consumi che calano. Le famiglie non acquistano, i prezzi scendono e le famiglie continuano a non acquistare, perchè non hanno quattrini e per poco fiducia nel futuro.
La merce, rimanendo negli scaffali dei supermercati e nelle vetrine dei negozi determina una situazione di difficoltà per i commercianti, ma anche per le imprese manifatturiere che, a fronte di tanto invenduto, sono costrette a ridurre la produzione. A questo punto scatta la cassa integrazione, ma i fondi non sono finiti e arrivano inevitabilmente i licenziamenti.
La deflazione
Il rischio della deflazione è talmente reale che è già accaduto nel mese di maggio quando l’indice dei prezzi al consumo è stato del -0,2% sia su base annua che mensile. Sugli aiuti si è detto di tutto e di più, la sostanza è che in questo momento soltanto il 13% delle aziende ha chiesto i prestiti messi a disposizione dei decreti Cura italia e Liquidità perchè l’altro 87% è già scoperto con la banca per almeno centomila euro e non può permettersi altri debiti.
CGIA di Mestre
L’associazione di categoria degli artigiani mestrini evita le polemica dato il momentaneo di forte emergenza e passa alle proposte: liquidità, finanziamenti a fondo perduto. Se nei prossimi due o tre mesi le piccole aziende non avranno a disposizione la liquidità necessaria per far fronte alle esigenze di ogni giorno, in autunno molte di queste non avranno la forza di rimanere aperte, e i due terzi degli addetti nel settore privato che lavora nelle aziende al di sotto di 50 addetti