l covid non ha fermato a Venezia gli imprenditori nati all’estero. Se le crisi aguzzano l’ingegno, gli extracomunitari in questo devono essere particolarmente ferrati. Ecco la ricerca della CGIA di Mestre.
I dati della Cgia
Se ad esempio nel settore della ristorazione quasi sempre con le serrande abbassate ginocchio c’è chi aperto un nuovo esercizio e si parla di un incidenza di circa il 20%. Anche nel settore dell’edilizia sono nate nuove aziende artigiani gestite da stranieri per un 16 % in più rispetto al 2019.
A guardar bene magari si tratta di addetti lasciati a casa da medie e grandi aziende che si sono messi in proprio, ma questo ha consentito che rimanessero nel mercato. Infine è stata registrata una crescita quasi del 14% di imprenditori stranieri nel commercio. Sono i dati di Infocamere diffusi dalla Cgia di Mestre secondo cui complessivamente nella città metropolitana di Venezia, alla fine del 2020 sono diventati artigiani oltre 11 stranieri crescendo dell’11%.
Un focus sulle nazionalità settore per settore
L’ultimo focus riguarda le loro nazionalità e questo non riserva molte sorprese. Se nei bar e nella ristorazione è dominante la presenza della comunità cinese, nel settore dell’edilizia prevalgono gli albanesi, i romeni e i cittadini provenienti dai paesi dell’ex Jugoslavia. Nel commercio, invece, dominano i bengalesi e tra gli ambulanti i marocchini.