Le direttive dell’Unione Europea: regolamentazione e orientamento
Recentemente, al Parlamento Europeo è stata presentata una legislazione nota come AI Act, che mira a regolare l’impiego dell’intelligenza artificiale. L’obiettivo è quello di orientare le potenzialità dell’IA in un modo che non violi i diritti umani e non danneggi il benessere delle persone.
Tra gli utilizzi problematici dell’intelligenza artificiale vi è il profiling dei dati biometrici basato su criteri etnici, opinioni politiche, razza, e così via. Tali dai potrebbero essere utilizzati da determinati Governi in modo lesivo per la libertà e il benessere delle persone.
Luca: nuove opportunità professionali nell’era dell’intelligenza artificiale
Il primo ospite è Luca, un informatico che lavora in un’azienda dove l’intelligenza artificiale è ampiamente impiegata. È ormai da anni che si parla di intelligenza artificiale. Secondo Luca il cambiamento sostanziale che è avvenuto negli ultimi anni riguarda l’accessibilità all’IA. Quest’ultima infatti, come Chat GPT è a disposizione di tutti e questo ha portato alla creazione di nuovi contenuti, alcuni dei quali possono essere dannosi per vari motivi. L’idea di base è che la realtà può essere manipolata attraverso per esempio la creazione di immagini che mostrano cose non accadute realmente. Oppure la rielaborazione di testi già esistenti andando così a violare il copyright.
Luca ha espresso apprezzamento per le direttive provenienti dall’Unione Europea riguardanti l’intelligenza artificiale, paragonando questa regolamentazione al passaggio dall’uso dei cavalli alle automobili, ritenendo che sia necessario stabilire un codice di condotta per gestire correttamente questa tecnologia ed evitare errori. Ha osservato inoltre che le nuove normative mirano a limitare le operazioni che possono essere eseguite su dati biometrici al fine di prevenire pratiche eticamente discutibili.
Luca ha concluso sottolineando che l’arrivo dell’intelligenza artificiale porterà alla creazione di nuove opportunità professionali, evidenziando quanto sia essenziale adattarsi a questo cambiamento nei metodi di lavoro.
Anna: prospettive sull’intelligenza artificiale tra pericoli e opportunità
Anna, consulente aziendale, ha espresso la sua opinione sull’intelligenza artificiale, definendola prima di tutto un pericolo e poi un’opportunità. Ha sottolineato che l’avvento dell’intelligenza artificiale, incluso Chat GPT, rappresenta una rivoluzione epocale che si sta sviluppando rapidamente. Ha notato che le rivoluzioni storiche sono state sempre accolte con due atteggiamenti: da un lato la percezione di un disastro e dall’altro un entusiasmo eccessivo che ha spesso nascosto le criticità.
Sul versante professionale, Anna ha sottolineato la necessità per i professionisti del settore di acquisire conoscenze sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale al fine di integrarle con le proprie competenze umane. Ad esempio, devono apprendere come fornire suggerimenti a Chat GPT per la creazione di testi. Tuttavia, c’è il rischio che le aziende, motivate dalla convenienza economica, optino per la sostituzione totale delle risorse umane per non dover così pagare gli stipendi.
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