Il Museo del vetro di Murano deve essere scoperto da chi non l’ha mai visitato. Il Covid per un anno ha tenuto deserta l’isola. Chiara Sguarcina, responsabile del museo. Veneziana Doc, ha dedicato una vita al Museo del vetro.
Le mostre attive
“Il museo, oltre alle solite e meravigliose opere che raccontano il vetro artistico di murano, ospita ancora la mostra di Livio Segugio. Da venerdì proponiamo le tre opere legata al Arts’ Connetion”.
Segugio ha segnato la svolta
“E’ stato uno spartiacque. Grazie a lui, il vetro diventa una materia trattata in modo scultoreo. E’ riuscito a connotare questo magma e a realizzare delle opere inedite. Vere e proprie sculture. Ha creato un nuovo approccio rispetto una lettura di questo materiale troppo legato a oggetti definiti. Livio Segugio offre una avanguardia visionaria, che noi siamo siamo orgogliosi di presentare”.
Incentivare una nuova generazione di maestri
“Il museo del vetro ha l’onere di far conoscere il vetro artistico e di creare un approccio corretto verso questa materia, oggetto spesso di falsificazioni. Noi puntualmente siamo attenti a scovare nuovi talenti. Portare degli artisti vuol dire creare un nuovo dialogo con queste straordinarie realtà. I nostri Maestri di murano possono dare concretezza ai sogni più astratti”.
Tesori senza tempo
“Il calice con il gambo a molla del 1895 dimostra come murano supera la crisi. Una nuova generazione di maestranze sperimentano. Una molla in vetro. La straordinarietà e modernità di un’opera che riflette la visionarietà di questi maestri. Grazie a loro, nel ‘900 il vetro di murano ritorna protagonista.
La Papera di Barbini, un grande esecutore e grande inventore. Questo oggetto dimostra la capacità di artisti che sono riusciti a trasmettere a soggetti inanimi, un’anima” ha detto Chiara Sguarcina.
