E’ salito a 131 il numero dei centenari nel Comune di Venezia che parteciperanno alla consultazione referendaria di domenica. Erano 104 durante l’ultima chiamata alle urne in corrispondenza delle amministrative del 2020. Per loro e per tutti colore che non hanno le idee chiare sui quesiti posti dalle cinque schede del referendum per riformare la giustizia. Ecco alcune informazioni
Referendum sulla Giustizia: Scheda rossa
Con la scheda rossa chi vota sì cancella la Legge Severino, ossia è favorevole che i politici non vengano sospesi automaticamente per 18 mesi nel caso di condanna per corruzione. Restituisce dunque ai giudici la facoltà di decidere se applicare o meno l’interdizione dai pubblici uffici.
Chi vota no, vuole la decadenza automatica di sindaci e amministratori locali condannati.
Il referendum è stato voluto perché ci sono stati casi di innocenti sospesi temporaneamente dai pubblici uffici, creando vuoti di potere a spese della collettività, e poi reintegrati a spese della loro immagine.
Scheda arancione
Con la seconda scheda, di colore arancione, chi vota sì elimina la norma che dà potere di arrestare prima della condanna in caso di rischio di reiterazione del reato.
Il referendum è stato voluto per impedire che finiscano in carcere indagati per reati punibili sotto i cinque anni. Si tratta quindi di reati lievi per cui magari, a processo concluso, gli imputati vengono poi dichiarati innocenti.
Chi vota no non fa differenza tra reati lievi e gravi e preferisce il carcere preventivo prima della sentenza.
Scheda gialla
Con la terza scheda, di colore giallo, chi vota sì è a favore della separazione delle carriere tra giudice accusatore, ossia procuratore, e giudice giudicante per garantire una maggiore indipendenza di chi deve emettere la sentenza.
Chi è per il no ritiene che debba essere diversa anche la formazione delle due figure, che ora invece è la stessa.
Scheda grigia
Con la quarta scheda, di colore grigio, che riguarda le pagelle ai magistrati, chi vota sì chiede che l’operato dei giudici venga valutato oltre che dai colleghi, come avviene ora, anche da docenti universitari e avvocati. La valutazione sarà più oggettiva, dicono i sostenitori del sì.
Chi è per il no teme che gli avvocati, essendo spesso la controparte dei giudici, possa minare l’indipendenza degli stessi.
Scheda verde
Con la quinta scheda, di colore verde, è a favore che ogni magistrato possa candidarsi a diventare membro del CSM senza il sostegno di nessuno. In questo momento il candidato deve avere la firma di almeno 25 colleghi e questo favorisce la formazione di correnti.
Chi è per il no sostiene che ci sarà comunque qualche criterio selettivo.