
Dopo il sequestro di denaro, immobili e terreni operato nel marzo scorso nei confronti del titolare di nazionalità cinese di un’agenzia di viaggi di Mestre, i finanzieri del Comando Provinciale di Venezia hanno completato gli accertamenti di carattere fiscale nei confronti della stessa agenzia e di una vetreria presso la quale, a fronte di commissioni calcolate in percentuale sulle vendite, le comitive di turisti in visita in città venivano indirizzate per gli acquisti.
Gli accertamenti
Gli accertamenti eseguiti dai militari del 2° Nucleo Operativo Metropolitano di Mestre hanno permesso di accertare ricavi non dichiarati per le annualità 2014 e 2015 per complessivi 4 milioni di euro, oltre a contestazioni in materia di Imposta sul Valore Aggiunto per un ulteriore 1 milione di euro.
Le contestazioni
Le contestazioni scaturiscono da un lungo e certosino lavoro di ricomposizione documentale sviluppato dai finanzieri, corroborato dalla documentazione extra-contabile e dai supporti informatici rinvenuti durante le attività di polizia giudiziaria svolte presso l’agenzia.
Per analizzare il materiale informatico sono intervenuti i consulenti tecnici informatici, grazie ai quali è stato possibile “bypassare” le password poste a protezione dei files e acquisirne i contenuti in lingua cinese, tradotti con interpreti madrelingua.
I prospetti esaminati hanno permesso di risalire alla vetreria e di ricostruire gli ingenti incassi nascosti al fisco realizzati dalla medesima con la vendita dei propri prodotti.