Claudio Vernier: il futuro di Venezia ma senza veneziani

Claudio Vernier: "La residenzialità è un problema. Con la pandemia molti capitali stranieri cercano di riciclare denaro sporco"

Nella decima puntata di “Stanno Facendo un 48”, programma condotto da Patrizio Baroni, abbiamo discusso della storia e del futuro di Venezia, ai suoi primi 1600 anni. Gli ospiti della puntata sono: Pietrangelo Pettenò, coordinatore del progetto Forti di Venezia; Pieralvise Zorzi, scrittore; Claudio Vernier, Presidente dell’associazione Piazza San Marco; Cesare Peris, presidente della società del mutuo soccorso carpentieri e calafati; Alessandro Marzo Magno, giornalista e scrittore.

Quali sono le sensazione dei cittadini del centro di Venezia?

Claudio Vernier, Presidente dell’associazione Piazza San Marco: “Siamo preoccupati perché se sappiamo che Venezia si rialzerà non sappiamo come e con chi. Noi cittadini rischiamo di essere tagliati fuori.

Questa pandemia ha distrutto il tessuto sociale ed economico, il 20% delle attività in Piazza San Marco ha chiuso ed erano tutte gestite da famiglie veneziane. La residenzialità è quella più colpita.

La globalizzazione si sta prendendo Venezia quando va tutelata nel giusto modo”.

Vi sono capitali stranieri che stanno cercando di spremere Venezia?

“È una cosa che succede da più di 10 anni, la crisi del 2008 e la legge Bassanini-Bersani hanno dato un duro colpo alle attività dei centri storici delle città.

I capitali stranieri son presenti anche di dubbia provenienza, noi possiamo solo chiedere alle istituzioni e alla Guardia di Finanza che ci diano una mano per capire se sono interessati a Venezia o sono per riciclare denaro sporco”. Così conclude Claudio Vernier.

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