Cronaca

Coltivava piante di marijuana in giardino: denunciato

Centocinquanta piante scoperte dai carabinieri a Dese in casa di un 48enne

Nella giornata del 15 giugno, i Carabinieri della Stazione di Marcon (VE), hanno denunciato in stato di libertà un 48enne, residente nella frazione di Dese, responsabile di coltivazione di piante di marijuana.

Durante l’esecuzione di alcuni servizi di controllo del territorio per la prevenzione della microcriminalità e lo spaccio di stupefacenti infatti, i militari dell’Arma avevano raccolto elementi  di sospetto che puntavano tutti su un’abitazione posta in zona isolata in mezzo ai campi. Il proprietario sembrava infatti molto attivo in operazioni di “giardinaggio”, fin troppo a giudicare dal numero di vasi che si intravedevano dall’esterno, un passatempo lecito, ma sin troppo assiduo considerando anche che di mestiere l’uomo fa l’autotrasportatore.

Piante di marijuana

E’ stato pertanto avviato nei giorni scorsi un dispositivo di osservazione che ha permesso di monitorare alcuni spostamenti sospetti inducendo i Carabinieri ad effettuare una perquisizione domiciliare presso l’abitazione dell’insospettabile autista. Durante l’operazione, i militari dell’Arma – dopo aver setacciato l’abitazione per la verità nulla rinvenendo – sono giunti nell’ampio giardino ove hanno scoperto una vera e propria “piantagione” in cui erano coltivate circa 150 piantine di marijuana di altezza variabile dal germoglio al metro tutte in piccoli vasi, ma pronte a germogliare.

Un vero e proprio orto botanico illegale e lontano da occhi indiscreti, dotato di perfetta ventilazione ed irraggiamento solare per far crescere le piante di stupefacente in maniera rigogliosa, in piena metodologia “Bio”.

Il sequestro

I Carabinieri quindi hanno posto sotto sequestro tutta la vegetazione rinvenuta e  denunciato il proprietario per produzione di sostanza stupefacente, atteso che proprio a causa dello stato embrionale di molte piante è impossibile verificarne la percentuale di principio attivo mediante test rapido, riservandosi tale attività mediante analisi di laboratorio.

Sono tuttora in corso ulteriori accertamenti per definire gli aspetti di contorno dell’attività illecita, chiarire la portata del presunto giro di spaccio, attesa la notevole quantità di piante rinvenute che vanno comunque ben oltre un uso strettamente personale.

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